Ubs alza il velo sulla riorganizzazione, tra tagli e nuovi business

La data cerchiata in rosso è il 31 agosto. Giovedì prossimo il management di Ubs, oltre a comunicare i dati relativi al secondo trimestre dell’anno, risponderà alle domande degli analisti sulla riorganizzazione post-acquisizione di Credit Suisse. Sono attese indicazioni sia sui prossimi tagli, sia sulla nuova direzione del gruppo.

Nel primo trimestre 2023 Ubs ha realizzato un utile netto di 1,03 miliardi di dollari, in calo rispetto ai 2,14 miliardi di un anno prima, ma zavorrata dagli accantonamenti per controversie legali.

Il ceo Sergio Ermotti sta attuando l’integrazione a passo sostenuto e la rinuncia alle garanzie statali è stato un messaggio di solidità trasmesso alla comunità finanziaria, tanto che il titolo ne ha beneficiato. La gestione globale di patrimoni, privati e istituzionali, sarà al centro delle attività anche del nuovo gruppo che nasce con l’acquisto del Credit Suisse, mentre l’investment banking, sede di opportunità ma anche di rischi rilevanti, dovrebbe avere una presenza limitata nel gruppo. Infine, quanto al credito a famiglie e imprese, la sensazione è che continuerà a essere praticato sul solo mercato elvetico. Se queste prospettive troveranno conferma, c’è da attendersi tagli a strutture e organici soprattutto nell’investment banking.

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