Fed, apertura rischiosa alle stablecoin

di Marcello Gualtieri

 

Nell’ultima audizione del governatore della Federal Reserve, Jerome Powell, davanti la Commissione Finanze le orecchie di tutto il mondo erano concentrate sulla interpretazione dello stop alla serie di rialzi dei tassi: una pausa o una inversione di rotta? Chiarito rapidamente, sin dalla introduzione, che, come inevitabile, si trattava di una pausa o di un “salto” e che quindi la serie dei rialzi sarebbe continuata ancora a lungo, l’audizione si è ben presto trasformata in un sonnolento botta e risposta su temi interni, di scarso interesse al di qua dell’oceano.

 

Apertura a sorpresa

Salvo su un passaggio che ha fatto sobbalzare sulla sedia più di qualcuno (ma sempre troppi pochi). Jerome Powell ha difatti dichiarato, sia pur per inciso e non in maniera troppo chiara, che la Fed è disponibile a valutare le stablecoin come una forma di moneta.

C’è da restare allibiti, per tutta una serie di motivi. In primo luogo, la dichiarazione è avvenuta a mercati aperti, tanto che è stato prontamente ed acutamente osservato un balzo delle quotazioni del Bitcoin, la principale crypto attività (così devono essere chiamate e non criptovalute, come segnala Bankitalia) nei minuti successivi alla dichiarazione di Powell. Davvero è doverosa maggiora attenzione da parte del Governatore della Fed.

In secondo luogo, è sconcertante l’endorsment, voluto o meno a questo punto non importa, al mondo delle cripto attività a pochi mesi dai clamorosi tracolli che hanno mandato in fumo miliardi di dollari, bruciati o peggio ancora rubati, a causa dell’assenza di controlli su questo mondo grigio dove si sviluppano truffe clamorose.

Rischio bolla

Infine, come può Powell dimenticare che buona parte della liquidità immessa nel mercato dalle banche centrali e che è causa della crisi inflazionistica che oggi si combatte a colpi di aumenti di tassi di interesse ( e delle loro inevitabili amare conseguenze nella economia reale) è proprio finita ad alimentare la bolla speculativa delle critpo attività,  preparando forse il più grande crack della storia della finanza globalizzata, superiore a quello di Lehman Brothers.

 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!