Palmidoro (ceo di 1OAK Capital): “E’ l’ora di intraprendere percorsi alternativi”

Le ferite generate dai forti cali delle principali asset class nel corso del 2022 richiederanno tempo per rimarginarsi, ma al tempo stesso è importante non farsi prendere troppo dall’entusiasmo dopo una prima parte di 2023 positiva. Le incognite a livello macro persistono, anche se sui mercati finanziari non mancano mai le opportunità. Si può sintetizzare così il pensiero di Ubaldo Palmidoro e Andrea Greco, rispettivamente chief executive officer e head of investor solutions di 1OAK Capital, società di asset management e crossborder advisory con sede principale a Londra e branch a Roma, oltre che a Dubai.

Da una parte l’inflazione che erode il valore reale dei patrimoni, dall’altra la possibilità di ulteriori rialzi dei tassi da parte delle banche centrali, specialmente in Europa: come cambia lo scenario per gli investitori?

AG: Lo scenario è mutato radicalmente negli ultimi due anni. Oggi ci troviamo di fronte a investitori i cui portafogli, nel 2022, hanno registrato perdite di circa il 20- 25% sia in ambito azionario che obbligazionario. Proprio il comparto obbligazionario, che doveva preservare capitale, è stata la grande vera delusione dell’anno scorso.

I primi sei mesi del 2023, nonostante le tensioni derivanti dall’incertezza dell’impatto del rapido rialzo dei tassi sull’economia reale, i dati sull’inflazione sempre elevati e le aspettative di ulteriori consistenti rialzi dei tassi nella zona Euro (ancora contenuti rispetto agli Usa e Uk) e uno spiccato aumento delle volatilità di mercato a marzo e aprile, hanno tutto sommato registrato un miglioramento nelle valorizzazioni dei portafogli degli investitori trainati dai mercati azionari.

Nel contesto di mercato in cui ci troviamo, con concrete aspettative di ulteriori rialzi e mercati azionari vicini ai massimi, l’ancora di salvezza per gli investitori è quella di uscire dalla comfort zone dell’azionario e dell’obbligazionario evitando gli errori fatti nel passato e al contempo massimizzando tutte le opportunità offerte dai mercati.

Questa impostazione apre le porte a soluzioni innovative sugli alternativi già implementate da investitori internazionali ed istituzionali, con track record importanti e rendimenti diversificanti ma soprattutto decorrelate dai mercati tradizionali. Storicamente si è visto che azionario e obbligazionario sono quelle asset class che più risentono dell’effetto inflazionistico, mentre molte strategie hedge fund in formato Ucits come trend following, global macro, equity long/short o alcune commodities, si

sono dimostrate non solo resilienti, ma anche performanti nell’attuale contesto di mercato dominato da differenziali di aspettative sui tassi. Nell’ambito degli alternativi

abbiamo quindi lanciato portafogli con obiettivi diversi ma a loro volta complementari.

 

Di cosa si tratta?

AG: Il primo, denominato Alternative Yield, combina rendimenti stabili al di sopra del livello attuali di tassi, e resilienza nell’attuale contesto di mercato mediante fondi Ucits diversificati in catastrophe bonds, commodities carry, credit relative value e così via. Il secondo, Alternative Performance, punta a generare ritorni più elevati in un contesto di maggiore volatilità, inflazione e differenziale di tassi, ad esempio fra la zona Euro e gli

Usa, in cui spiccano strategie trend following sistematiche, global macro, FX relative value e simili. Nell’ambito degli alternativi illiquidi abbiamo messo a punto altre due

soluzioni di investimento: Coinvestimenti in alternativi illiquidi con driver di rendimento totalmente indipendenti dallo scenario macroeconomico e inflazionistico come litigation finance, insurance linked securities, health care tech e fintech.

Infine investimenti a medio lungo termine in private equity, nei settori della robotica, dell’intelligenza artificiale e nell’automation e delle green technologies, che beneficiano

dell’evoluzione economica di questo decennio.

 

Quali sono oggi le principali preoccupazioni della clientela?

AG: L’incertezza principale è legata a come recuperare le perdite in portafoglio registrate l’anno scorso, in particolare sui bond, generando rendimenti che consentano di

raggiungere gli obbiettivi predisposti a lungo termine, ma con la dovuta attenzione a come le banche centrali si comporteranno per controllare e riportare l’inflazione ai livelli prestabiliti senza aggravare il rallentamento economico ora che il mercato è vicino ai massimi.  Il nostro focus è quindi sulla

diversificazione del portafoglio prestando particolare attenzione al risk management. L’obiettivo principale rimane sempre quello di avere esposizione alle maggiori

opportunità presenti sui mercati, diminuendo la volatilità dei portafogli ma aumentandone la resilienza in momenti di turbolenza.

Abbiamo riscontrato in questi anni che la grande maggioranza dei clienti italiani con cui 1OAK mantiene rapporti di advisory è costretta ad affrontare problematiche alquanto simili tra di loro, fra le quali le più comuni sono come recuperare le forti per dite in obbligazionario, come ovviare la mancata reale diversificazione degli investimenti per esposizione geografica/settoriale e come gestire in maniera ottimale l’esposizione al

rischio duration della componente obbligazionaria in portafoglio.

Queste problematiche comportano conseguenze importanti che conseguono principalmente da un’eccessiva concentrazione dei rischi di portafoglio e si traducono

in mancate opportunità di investimento e in ultima analisi in cospicui costi di opportunità soprattutto per chi investe con un orizzonte temporale più lungo.

 

 

Chiudiamo su di voi. Quali sono, a suo avviso, i vostri punti di forza e gli elementi distintivi della vostra offerta?

UP: Il nostro business model che opera integrando competenze in asset management, advisory e investment banking, ci permette di offrire un ‘upgrade’ focalizzandoci su soluzioni di investimento a valore aggiunto per la clientela internazionale ed italiana. La nostra consulenza mira proprio a risolvere le principali problematiche dei loro portafogli comprendendone i loro driver di ritorno, aumentandone il grado di diversificazione e aprendo la porta a tutte le asset class cosi’ da massimizzare le opportunità di investimento per poter raggiungere gli obbiettivi a lungo termine con

un impiego efficiente del capitale. L’esperienza pluridecennale dei membri del nostro senior team, abbinata ad importanti collaborazioni strategiche nel settore, ci consente di creare gestioni e soluzioni con un chiaro vantaggio competitivo per i nostri clienti.

Le numerose collaborazioni di cui sia avvale la casa madre di Londra, sia con le principali banche di investimento, che e con i maggiori gruppi di Asset Management globali come ad esempio BlackRock, ci consentono di supportare al meglio

e in piena architettura aperta l’implementazione di soluzioni personalizzate per i nostri clienti. Infatti la nostra clientela riceve un servizio continuo di monitoraggio

del rischio complessivo del patrimonio, e per questo abbiamo sviluppato delle infrastrutture sofisticate, a sostegno di una marcata attenzione al livello di rischio dei

portafogli e alla tolleranza al rischio del cliente.

 

Come si integrano l’headquarter londinese con la necessità di fornire una consulenza personalizzata per la clientela?

UP: Grazie alla doppia autorizzazione, prestiamo un servizio olistico di advisory cross-border ad alto valore aggiunto che beneficia dell’operatività della sede centrale di Londra per l’ideazione di soluzioni gestite e in amministrato con al contempo il supporto locale della branch italiana per quanto riguarda l’advisory alla clientela italiana Mifid 2 professional.

 

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