L’indice cinese
All’inizio del 2024 è partito il nuovo indice delle blue-chip, ideato per stimolare gli investimenti nei listini ritenuti strategicamente importanti per Pechino.
L’obiettivo
Le autorità cinesi auspicano che lo strumento possa stimolare la creazione di prodotti d’investimento che garantiscano una maggiore ponderazione di settori come le energie rinnovabili e la produzione di semiconduttori.
La svolta necessaria
Nel corso del 2023 l’equity cinese è stato caratterizzato da una pioggia di deflussi stranieri non solo per il rallentamento della crescita economica, ma anche per l’allontanamento dall’Occidente.
Nuovo riferimento
Almeno nelle intenzioni dei promotori, il CSI A50 è destinato a diventare l’indice di riferimento per le transazioni degli istituzionali, prendendo il posto del CSI 300, molto esposto sui finanziari, tradizionalmente volatili.
I titoli più rappresentativi
Il nuovo indice tiene conto del peso crescente rivestito nell’economia cinese dal settore sanitario e da quello delle energie rinnovabili. Tra i titoli più rappresentativi figurano Kweichow Moutai, Jiangsu Hengrui Medicine e Contemporary Amperex Technology.
Le dimensioni del mercato
L’industria cinese dei fondi attivi sul quotato vale circa 3.800 miliardi di dollari. L’obiettivo è favorire uno sviluppo annuo a due cifre percentuali, in modo da apportare capitali alle aziende locali.
Numeri che preoccupano
Nel corso del 2023 sono stati lanciati 334 nuovi fondi azionari, registrando una diminuzione del 22% nel confronto con il 2022 e di ben il 49% rispetto a quanto registrato nel 2021.