Alessandro Taglietti e Roberto Falzoni
Nell’attuale fase di mercato abbiamo assistito a una notevole accelerazione al rialzo, in particolare per i titoli “momentum”, ovvero quelli che avevano registrato le migliori performance nei precedenti 6-12 mesi, che hanno proseguito tale tendenza. Si tratta soprattutto di società tecnologiche, a cominciare da Nvidia, leader nella produzione dei microchip destinati all’intelligenza artificiale, e farmaceutiche attive nei prodotti per la perdita di peso, come Eli Lilly. I titoli in questione hanno continuato a salire in maniera esponenziale, battendo nettamente le strategie basate sul “Value”, ovvero la selezione di società caratterizzate da un rapporto attrattivo tra capitalizzazione e utili o valore contabile del business.
Come investire
Per posizionarsi sul momentum, lo strumento più immediato è rappresentato dagli Etf, come iShares MSCI USA Momentum (Mtum) e Invesco S&P 500 Momentum (Spmo). Gli Etf hanno costi ridotti e permettono di ottenere una rapida diversificazione, selezionando tramite regole sistematiche i titoli che hanno sovraperformato negli ultimi 6-12 mesi.
Una seconda possibilità risiede negli asset manager specializzati in strategie quantitative, che potranno offrire fondi alternativi focalizzati sul momentum, come ad esempio Aqr Large Cap Momentum Style. Il chiaro vantaggio risiede nell’utilizzo da parte dei gestori di sistemi e metodologie più sofisticate rispetto alle semplici regole applicate negli Etf, con benefici a livello di rendimenti e mitigazione del rischio; tuttavia, tali soluzioni presenteranno costi maggiori e minore liquidità, risultando dunque più adatti a costruire allocazioni strategiche nel portafogli piuttosto che a realizzare un posizionamento tattico.
Alcuni hedge fund possono proporre strategie Long/Short, in cui all’acquisto dei titoli con performance storica positiva si uniranno posizioni ribassiste sui titoli con performance storica negativa, l’approccio permette di generare rendimenti assoluti non correlati con il mercato, ma espone al rischio di una doppia perdita nel caso di un rapido ribaltamento nella leadership settoriale.
Gestire il rischio
Gli studi storici effettuati nel mondo accademico dimostrano che investire sulle azioni caratterizzate da momentum rappresenta a lungo termine una strategia vincente, con un forte potenziale di generare rendimenti superiori a quelli del mercato: cosi è stato nel 2023 e, finora, nel 2024; tuttavia, è importante sottolineare che i portafogli che seguono tale metodologia sono caratterizzati da forte volatilità e possono soffrire crash importanti e prolungati, in particolare durante i bear market e i periodi di forte incertezza macroeconomica: pensiamo al 2022, anno in cui i grandi vincitori della ripresa post-Covid, a partire dalla stessa Nvidia, sono stati i titoli che più hanno sofferto per effetto del rialzo dei tassi. È dunque fondamentale applicare il momentum con un approccio tattico, sfruttandolo prevalentemente nelle fasi di mercato rialzista e riducendo il rischio quando la leadership ritorna sul “Value”.
La fase attuale richiede una particolare prudenza, in quanto il rialzo si è concentrato su un gruppo sempre più ristretto di titoli ed è stato trainato non dalla crescita degli utili, da soprattutto dal gonfiarsi delle valutazioni sull’onda dell’entusiasmo degli investitori. Per ridurre il rischio senza rinunciare a essere esposti alla strategia, si potranno definire dei livelli di stop loss per chiudere le posizioni, oppure si potranno applicare delle strategie di hedging per assicurare il portafogli nel caso di una correzione.
Mandati personalizzati
Per una gestione su misura, i clienti istituzionali e high-net-worth possono rivolgersi a società di asset management specializzate, con competenze interne nella ricerca e sviluppo di modelli proprietari. In questo modo, sarà possibile beneficiare di una maggiore flessibilità rispetto ai prodotti standardizzati, sia nella realizzazione della strategia, che ad esempio potrà essere applicata non solo ai titoli azionari ma anche a mercati alternativi come le materie prime, sia nella gestione del rischio, tramite tecniche di hedging e il timing delle migliori fasi di mercato in cui scommettere sul momentum piuttosto che sul value.