Investimenti: il ritorno delle strategie alternative

“Le strategie alternative hanno, in aggregato, una sensibilità limitata ai mercati tradizionali come quello azionario e obbligazionario. Il contesto migliore per queste strategie è costituito da mercati guidati dai fondamentali, in cui esiste una reale discriminazione dei prezzi tra titoli, società e settori e una volatilità a livelli ragionevoli. Tuttavia, su periodi di tempo più lunghi, i rendimenti che si ottengono attraversano cicli di compressione ed espansione. Queste oscillazioni della performance sono determinate da fattori che incidono sulla strategia e sull’alpha dei gestori. In alcune fasi, questi fattori possono essere favorevoli o sfavorevoli, e uno dei momenti più interessanti per gli investitori è quello in cui si verificano delle svolte nei cicli di performance”. Ad affermarlo è John Argi, Co-head & Business Head of UBP Alternative Investment Solutions di Ubp, che di seguito spiega nei particolari la view.

Negli ultimi 30 anni possiamo individuare tre periodi distinti nei cicli degli hedge fund.

Gli anni d’oro: In questo ventennio gli hedge fund hanno generato un rendimento superiore al 12% annuo, superando di gran lunga le obbligazioni e le azioni con una volatilità interessante. Questo periodo è stato caratterizzato da una maggior liberalizzazione dei mercati finanziari. Con i prezzi di mercato che riflettono i fondamentali economici, gli hedge fund hanno beneficiato della generazione di alpha sia sul lato lungo che corto, con conseguente aumento della performance.

2010-2019: questo decennio è stato uno dei più impegnativi per gli hedge fund e ha portato a un calo di quasi il 7% dei rendimenti annualizzati dell’asset class; allo stesso tempo, le performance azionarie hanno registrato un forte rialzo. L’atteggiamento delle autorità, come i governi e le banche centrali, è cambiato radicalmente, poiché ritenevano di dover fissare il prezzo corretto degli asset piuttosto che lasciare che fossero i mercati a farlo. Questo obiettivo è stato raggiunto con la ZIRP (Zero Interest Rate Policy) e i cicli di QE per comprimere la volatilità e costringere gli investitori ad allungare la duration per catturare i premi. L’impatto sugli hedge fund – a loro volta cauti dopo i danni provocati dalla crisi finanziaria globale – è stata una compressione dei rendimenti sulle posizioni long per tutti i gestori attivi e la generazione di alpha negativo sulle posizioni short.

Dal 2020: il periodo post-Covid è stato un punto di svolta per gli hedge fund con il ritorno a una crescita dei rendimenti assoluti e relativi. Questo perché il ritorno dell’inflazione ha limitato il margine di manovra delle autorità monetarie. Con l’aumento del costo del capitale per le aziende, stiamo assistendo a una dispersione dei rendimenti a seconda della qualità dei creditori. Inoltre, al di fuori dell’azionario e del credito core, si stanno ampliando le opportunità sui mercati obbligazionari governativi e del FX, mentre per quanto riguarda le materie prime, gli investimenti limitati nella produzione stanno avendo un impatto significativo sulle dinamiche dell’offerta. Infine, l’incertezza sta riemergendo in un ampio ventaglio di asset.

Quali opportunità offrono attualmente gli hedge fund?

Nel 2021 siamo entrati in un nuovo regime di mercato, caratterizzato da tassi e inflazione più elevati, da una politica economica statunitense non ortodossa e dalla deglobalizzazione. Questo ha migliorato il set di opportunità che dovrebbero portare gli hedge fund a generare rendimenti interessanti.

Strategie azionarie alternative

Le strategie azionarie long/short continueranno a offrire opportunità. La dispersione tra i prezzi delle azioni di diverse società è fondamentale per i gestori attivi al fine di generare extra-rendimento (alpha) rispetto al rendimento del mercato (beta). Le strategie azionarie long/short rappresentano un livello avanzato di gestione attiva, in quanto offrono l’opportunità di generare un extra-rendimento sia sulle posizioni lunghe sia sulle posizioni corte del portafoglio. La divergenza tra i prezzi delle azioni delle società può essere determinata dalla dispersione degli utili e/o delle valutazioni. In presenza di tassi d’interesse positivi, i prezzi delle azioni dovrebbero riflettere lo stato di salute relativa delle società concorrenti.

Strategie creditizie alternative

Nel reddito fisso, mentre le curve dei rendimenti dei mercati dei titoli di Stato iniziano a irripidirsi, una delle aree più interessanti in cui investire è quella del relative value/arbitrage. Si tratta di una strategia più tecnica che cerca di cogliere inefficienze di prezzo tra strumenti liquidi simili. In altre aree del credito, i tassi di insolvenza non necessariamente aumenteranno in modo sostanziale, ma la dispersione, l’ampliamento degli spread e la volatilità offrono un’ampia gamma di opportunità; in particolare, il convertible bond arbitrage offre molteplici caratteristiche per generare sia reddito che plusvalenze.

Diversificatori

Per la diversificazione, le strategie macro e le materie prime dovrebbero continuare a fornire un ventaglio di opportunità superiore alla media. Queste strategie sono sostenute da una serie di elementi, tra cui l’aumento dei tassi front-end, l’incertezza politica che impatta sulle valute dei Paesi, i prezzi delle commodity imposti dai vincoli dell’offerta, i livelli più elevati di volatilità e il rumore di sottofondo del mercato azionario. Le strategie registrano guadagni grazie a un posizionamento non basato sul consenso, che viene poi in generale riconosciuto dal mercato. Ciò può avvenire in modo graduale, per cui la strategia fa leva sul trend o sul momentum, oppure in modo più brusco, in caso di crisi del mercato: guerre tariffarie, cambiamenti nella politica monetaria e fasi di allentamento di mercato possono tutti essere vantaggiosi.

Riteniamo che l’economia globale e i mercati finanziari siano entrati in un contesto sfidante più duraturo. Di conseguenza, gli investitori devono prepararsi a un ritorno dei rendimenti degli asset tradizionali, come le azioni e le obbligazioni, ai loro range storici di lungo periodo corretti per il rischio. Per compensare questa compressione dei rendimenti e l’aumento della volatilità, le strategie alternative dovrebbero rappresentare una quota significativa del mix di asset di un portafoglio.

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