Alessandro Scalici
Si calcola che ogni anno una quota variabile tra l’1 e il 5% della popolazione tra i 20 e i 50 anni sia affetta da ernia discale, una lesione dell’anello fibroso che si interpone tra una vertebra e l’altra lungo tutta la colonna vertebrale. La sua funzione è permettere il movimento e l’ammortizzamento delle vertebre stesse l’una rispetto all’altra.
Impatto sui nervi
La lesione del disco porta alla fuoriuscita del nucleo polposo contenuto al suo interno, che in questo modo può spingere sul fascio di nervi adiacente causandone l’irritazione o la compressione. Le ernie lombari rappresentano circa l’85-90% di questo tipo di patologia rispetto a quelle cervicali 5-10% e quelle dorsali 1-5%.
Le cause sono da ricercare sempre a livello individuale. Non esiste di fatto una postura giusta o sbagliata quanto invece una “cronicizzata”. Infatti, a meno che non vi sia un trauma diretto, il sovraccarico che causa degenerazione, fino alla rottura della struttura fibrosa del disco, è da vedersi come un sintomo. Se a causa delle nostre abitudini sbagliate le vertebre della colonna perdono mobilità, quelle rimaste mobili dovranno sopperire esasperando il loro arco di movimento.
Come fare per ridurre il rischio? Impegniamoci attraverso attività quotidiane a mantenere sempre efficiente la mobilità di tutta la colonna. Stretching, pilates, yoga, e tutte le attività affini, sono fondamentali affinché tutte le articolazioni continuino a mantenere il loro Rom (range of movement).
Anche alcuni esercizi con i pesi possono favorire mobilità e tono dei distretti che perdendo funzionalità portano al sovraccarico delle altre strutture portandole ad un vero e proprio overworking.
Le ernie sono eventi traumatici che il più delle volte si riducono spontaneamente. Nei casi più gravi l’intervento chirurgico è necessario, ma per evitare recidive bisogna intervenire sulla causa, quindi riprendere funzionalità non solo del distretto leso, ma di tutta la schiena risulta fondamentale.
Postura e stili di vita
Il riequilibrio della postura attraverso l’analisi posturale e la fisioterapia mirata possono identificare squilibri muscolari e correggerli prima che diventino problematici.
rinforzare la muscolatura del core (addominali e lombari profondi) aiuta a sostenere la colonna vertebrale e ridurre i sovraccarichi.
Importantissimo anche il lifestyle. Mantenere un peso adeguato e ridurre i carichi eccessivi durante le attività quotidiane è essenziale per prevenire degenerazioni. L’osteopata, il chiropratico e il fisioterapista possono essere le figure più indicate per la prevenzione, supportate dal lavoro in palestra di un trainer preparato.