Casa Museo Molinario-Colombari: abitare dentro le passioni

Alessia Zorloni

 

Dopo una ventennale carriera nel settore finanziario e assicurativo, all’età di 50 Ettore Molinario decide di apportare un cambiamento radicale alla sua vita per seguire le sue passioni. Si iscrive di nuovo all’Università conseguendo una seconda laurea in storia dell’arte. Prosegue poi dal 2010 al 2014 con un Grand Tour presso i principali musei del mondo, alla ricerca non solo della bellezza, ma di sé stesso. “Collezionare immagini”, racconta, “è stato per me un modo per conoscermi meglio ed esplorare le stanze più segrete della mia identità”. Insieme a sua moglie, la gallerista Rossella Colombari, esperta di design italiano del Novecento, hanno dato vita a una casa museo capace di accogliere e raccontare le loro passioni, le loro visioni e la loro estetica. “Abbiamo iniziato a disegnare questa casa — racconta Rossella — il giorno in cui ci siamo conosciuti, trent’anni fa. E non perché fosse già questa la casa, ma perché il desiderio che ci univa e ci unisce tuttora è sempre stato l’abitare dentro le nostre passioni”.

 

Architettura come narrazione

Cinque anni fa il sogno ha trovato il suo luogo: un’ex fabbrica di argentieri dei primi del Novecento nel quartiere Isola. Il progetto architettonico, curato da Claudio Lazzarini, Carl Pickering e Marco Lavit, si sviluppa su una superficie di circa 1000 metri quadrati. Lo spazio è caratterizzato da cerchi concentrici che creano un ambiente fluido e dinamico, dove ogni elemento è pensato per favorire l’interazione tra le opere e chi le vive.​ Parte dello spazio, di grande altezza, è stato soppalcato e contiene tutte le funzioni dell’abitare con gli ambienti chiusi con porte a scomparsa o con sontuose tende in velluto viola. Le pareti, le lunghe mensole, la passerella e la sua balaustra costituiscono i luoghi dell’esposizione di foto e sculture.

 

Una collezione che racconta storie

Delle oltre 800 fotografie che compongono la collezione, circa 200 sono visibili in rotazione, in un dialogo continuo tra le opere e chi le osserva. A queste si affiancano pezzi iconici del design italiano selezionati da Rossella Colombari e firmati da Carlo Scarpa, Gio Ponti, Osvaldo Borsani, Ignazio Gardella, Luigi Caccia Dominioni.

Molinario è riconosciuto a livello internazionale per il suo interesse verso le rappresentazioni della fluidità di genere nella fotografia. Artisti come Claude Cahun, Cindy Sherman, Jürgen Klauke e Paolo Gioli sono solo alcuni dei nomi presenti. Questo tratto non è solo una scelta curatoriale, ma una vera e propria dichiarazione culturale. In un mondo sempre più sensibile alle tematiche di identità, corpo, e trasformazione, Molinario raccoglie immagini che raccontano storie di confine, ambiguità, libertà espressiva. “Ho lavorato in finanza — racconta — durante il periodo più affascinante ovvero il decennio tra gli anni ’80 e ’90 fatto di brutalità ed eccessi. In quegli anni vivevo a New York e ho esplorato ogni sfumatura notturna della città. Ancora oggi, a distanza di anni, ci sono immagini nella mia collezione che evocano emozioni di quel periodo che non posso dimenticare”.

 

Un luogo aperto al pubblico

A partire da marzo 2025, la Casa Museo è accessibile per visite private, mostre, conferenze e altri eventi culturali. L’obiettivo è creare un ponte con altre collezioni private, offrendo uno spazio dove l’arte può essere vissuta in modo intimo e personale.​ Per ulteriori informazioni e per prenotare una visita, è possibile consultare il sito ufficiale: Casamuseomolinariocolombari.com

 

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