I motivi alla base del crescente utilizzo di ETF legati ai criteri di sostenibilità

Il tema della sostenibilità è entrato prepotentemente nella nostra vita di tutti i giorni. La società moderna ha sviluppato negli ultimi anni un cammino virtuoso di attenzione verso le implicazioni ambientali, etiche e sociali di ogni aspetto del nostro rapportarci con il mondo che ci circonda. Una riflessione necessaria che ha ormai coinvolto buona parte delle esigenze del nostro vissuto quotidiano, comprese quelle finanziarie, incidendo anche sull’offerta di riferimento adatta a soddisfarle.

Prendendo in considerazione l’universo degli investimenti, i cosiddetti criteri Esg – Eviromental, Social e Governance – hanno oggi una notevole importanza tra gli investitori di tutto il mondo. Stiamo parlando di approcci che tengono in considerazione aspetti come il quantitativo di anidride carbonica emessa, le politiche del lavoro e dei diritti umani e la governance societaria, al fine di valutare la sostenibilità di prodotti e politiche societarie. Non vi è solo una richiesta da parte degli investitori di prodotti sostenibili, già di per sé sufficiente per rendere la tematica fondamentale, ma vi è anche la necessità, da parte dei gestori degli investimenti, di capire come tali problematiche possano impattare sugli scenari di mercato futuri.

Un approccio di questo tipo garantisce nel lungo termine un minore rischio di investimento legato anche a situazioni di moral hazard, traducendosi in un vantaggio di costo nel lungo termine (minori perdite per le aziende dovute ad approcci non sostenibili sul lungo termine, minori rotazioni del portafoglio dovute a maggiore stabilità delle imprese sottostanti, ecc…) e i vantaggi economici sono reali, come ricorda Larry Fink, presidente ed amministratore delegato di Blackrock nella Corporate Governance Letter to Ceos del 2016: “Nel lungo termine, i temi ambientali, sociali e di governance (Esg) – dal cambiamento climatico alla parità di genere, fino alle pratiche di gestione societaria – avranno impatti finanziari tangibili e quantificabili.”

Tutto ciò, ovvero il vantaggio monetario, può risultare potenzialmente amplificato dalla scelta di un prodotto dedicato che massimizza l’efficienza degli impieghi. A tal proposito gli ETF, strumenti per loro natura versatili, economici ed efficaci, si candidano di diritto a essere una delle migliori declinazioni operative con le quali approcciare il mondo Esg. Non a caso sempre più prodotti di questo tipo replicano con successo indici Esg, panieri all’interno dei quali sono stati eliminati titoli non sostenibili, mantenendo un’esposizione simile in termini di rischio agli indici tradizionalI (criteri di selezione esclusivi), o che hanno adottato un processo di selezione dei titoli con più elevato rating Esg all’interno dell’universo investibil.

Concludendo, sono diversi i motivi alla base del crescente utilizzo degli ETF legati ai criteri di sostenibilità e sono così riassumibili:

-Doppio vantaggio di costo: ai vantaggi di costo indiretti apprezzabili nel lungo termine e dovuti alla natura sostenibile delle realtà sottostanti (società dal bilancio più solido perché meno soggette a rischi derivanti dal moral hazard, meno rischio di rotazione del portafoglio di riferimento con derivanti commissioni d’acquisto, ecc…) vanno aggiunti quelli immediati e diretti di un investimento in ETF, un prodotto economico ed efficiente.

-Versatilità: gli indici Esg replicati dagli ETF fanno riferimento ai principali indici tradizionali, garantendo la possibilità di investire in svariate aree geografiche e numerosi settori.

-Sostenibilità dai due volti: le strategie Esg garantiscono un approccio agli investimenti responsabile e gli ETF, in tal senso, sono la via di accesso al mercato più semplice, intuitiva e controllabile. Una scelta chiara che fa anch’essa rima con sostenibilità.

Notiamo un crescente interesse sul tema Sostenibilita’ anche in Italia – afferma Marco Tabanella, Head of Wealth and Retail Clients iShares Italy – iShares, con i suoi 12 ETF Sostenibili, utilizza principalmente tre differenti approcci. Il primo consiste nell’applicazione di criteri esclusivi, ovvero nell’eliminazione dagli indici originari dei titoli che forniscono esposizione a pratiche o industrie non in linea con i valori dell’investitore, il secondo permette di focalizzarsi su società che rispettano determinati criteri ed il terzo definisce specifici risultati sociali ed ambientali da ottenere”.

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