Etf, un investimento smart ai tempi di Mifid 2

I due temi caldi di questo inizio 2018 sono probabilmente il tanto discusso ritorno della volatilità e l’altrettanto chiaccherato calo dei rendimenti del segmento obbligazionario. Argomenti che trovano nelle strategie di asset allocation il loro naturale sbocco. Ma si sa che quando il portafoglio necessita di nuove idee e soluzioni e buona norma aprire la propria mente a tutte le ipotesi sul tavolo. Tra queste oggi vogliamo soffermarci sul mondo degli etf, valutandolo da un punto di vista moderno che di fatto esce dal luogo comune dei cosiddetti fondi passivi.

Ne abbiamo parlato con Manuela Sperandeo (nella foto), iShares Head of Specialist Sales Emea. Un profilo specializzato negli etf smart beta, fattoriali e tematici.

Uno degli annunciati temi caldi del 2018 sul fronte investimenti è il probabile ritorno della volatilità. Come gestire questa eventualità tramite l’utilizzo degli etf alternativi?
I nostri prodotti rispondono a specifiche esigenze dettate dal mercato. Se pensiamo al caso citato del contenimento della volatilità, abbiamo dei prodotti ad hoc, i MinimumVolatility, ovvero strumenti che seguono indici azionari la cui costruzione è finalizzata al controllo della stessa. I mercati hanno avuto nel biennio 2015-2016 performance molto forti, poi il ritmo è calato e ora non è una sorpresa il ritorno di certi movimenti. Pur mantenendo un’esposizione al mercato azionario, i nostri prodotti possiedono un approccio smart capace di massimizzare le opportunità offerte da questo segmento.

Un altro elemento di riflessione è la probabile perdita di appeal dei comparti obbligazionari. E’ molto facile che i professionisti si troveranno a dover ripensare di qui a poco la componente di debito del portafoglio dei clienti. Quale approccio strategico suggerireste tramite l’utilizzo di etf?
Per rispondere a questa domanda sfrutterei un esempio pratico che coinvolge una delle asset class più discusse in ambito obbligazionario, ovvero l’high yield. Per sfruttare alcune dinamiche di svalutazione di questo segmento abbiamo lanciato l’etf iShares Fallen Angels High Yield Corp Bond, un fondo cerca di replicare la performance di un indice composto da obbligazioni societarie ad alto rendimento di emittenti in mercati sviluppati, che sono state declassate a qualità inferiore a investiment grade a un certo momento della loro storia operativa. Molti investitori si chiedono se sia il momento dell’inversione di un trend secolare nel reddito fisso; nell’attesa di avere una risposta a questa domanda, noi vogliamo offrire prodotti capaci di proteggere gli investitori dal rischio di tasso di interesse
replicando indici creati ad hoc.

Come inciderà Mifid 2 sull’industria degli etf, specie in confronto con quella delle cosiddette gestioni attive?
Credo che sia necessario uscire dalla logica di “sfida” tra gestioni attive e passive. In realtà si tratta di due soluzioni perfettamente complementari, dato che un’asset allocation ottimale, specie in ottica di una Mifid 2 che richiede servizi sempre più personalizzati ed efficienti, dovrebbe prevedere una componente indicizzata e una
attiva. L’etf è un naturale complemento che può aiutare il consulente a generare performance di portafoglio, garantendo fonti diversificate di ritorno. Oltretutto, partendo da questo assunto, riteniamo che un ruolo da protagonisti possa essere riservato agli etf smart beta, prodotti attivi ma al contempo indicizzati.

All’interno dell’attuale contesto di mercato, come si colloca la vostra proposta commerciale?
Quali sono i prodotti sui quali puntate maggiormente per il 2018? Attualmente riteniamo che il pubblico stia apprezzando particolarmente le nostre soluzioni multi factor, per esempio quelle dedicate al mercato americano. In riferimento alla clientela più istituzionale stiamo puntando sulle strategie di trend, come quella del momentum.

Qual è a vostro avviso l’elemento distintivo della proposta di iShares specie in riferimento all’utilità di questi prodotti nei confronti pubblico dei consulenti finanziari?
BlackRock non è solo offerta di strumenti, ma una proposta completa di servizi, ricerca e professionalità. Lo smart beta non deve rimanere un concetto astratto, vogliamo dare tutti gli strumenti per interpretare con naturalezza questi prodotti nella gestione di portafogli modello.

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