UniCredit, Vita pensa a un divorzio all’italiana

IDEA SCORPORO – Spin-off, cioè scorporo, letteralmente derivazione. È quello a cui sta pensando UniCredit per le sue attività italiane. L’operazione potrebbe rimettere in ordine il gruppo, anche se, fa notare oggi il Sole 24 Ore, “i tempi non sono ancora maturi: troppo costoso e troppo complesso, oggi, separare UniCredit Italia da tutto il resto del gruppo”.

VITA RIBADISCE – Ieri a lanciare il sasso è stato Giuseppe Vita, il presidente di Piazza Cordusio che ha dichiarato di desiderare lo scorporo delle attività italiane “per un semplice motitvo: noi oggi come UniCredit abbiamo un ibrido, abbiamo cioè una holding che deve badare a tutte le varie partecipate europee. Così come abbiamo una UniCredit tedesca, una per la Polonia, una per l’Austria e una per tutti i paesi in cui siamo e ce ne vorrebbe anche una per l’Italia”,

OSTACOLI BUROCRATICI – Ma Vita, è anche consapevole che questo “è impossibile perché in Italia ci sono determinate rigidità burocratiche e amministrative che per il momento non ci consentono di farla”. Gli ostacoli, scrive sempre il quotidiano di Confindustria, sono di natura fiscale. “Nei mesi scorsi si era calcolato che separare le attività italiane costerebbe a Piazza Cordusio intorno ai 400 milioni, una cifra recuperabile sì attraverso maggiori efficienze, ma non nell’immediato”

A CACCIA DEL VICEPRESIDENTE – Altro nodo da sciogliere per l’istituto guidato da Federico Ghizzoni è il sostituto del vicepresidente Al Qubaisi nel board. La questione potrebbe essere sciolta già in settimana e finire sul tavolo del comitato governance in agenda per domani (vai qui per la notizia).

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