Come un ragazzino e Skype hanno salvato il lavoro di un promotore

QUANDO IL LAVORO PASSA DI PADRE IN FIGLIO – “Papà, mi aiuti a trovare un lavoretto estivo?”. Non sono pochi i genitori ad aver sentito i propri figli pronunciare questa frase, magari durante la pausa estiva dall’università. Su advisorperspectives.com un promotore finanziario americano ha raccontato la sua esperienza e come suo figlio 18enne lo abbia inaspettatamente aiutato nel suo lavoro, creando un’offerta che ha incontrato il favore della clientela.

IL CLIENTE CHE NON SAPEVA USARE SKYPE – Tutto ebbe inizio quando il figlio fu “assunto” dal padre come “assistente” per il disbrigo delle faccende più semplici e di routine. Un giorno il papà era al telefono con un vecchio cliente con un portafoglio da 2 milioni di dollari e che aveva difficoltà a raggiungere il “senior” nel suo ufficio per una riunione. Sapendo che il cliente aveva diversi nipoti sparsi in altre città, il papà gli domandò se avesse Skype, così da poterlo utilizzare per conversare. Purtroppo però il cliente, pur conoscendo l’applicazione, non sapeva davvero da dove cominciare per impostarla.

LA CONSULENZA DEL GIOVANE – Dopo averci riflettuto in pausa pranzo, il padre richiamò il cliente ed ebbe l’idea di offrirgli la “consulenza tecnologica” del figlio. Il giorno dopo il ragazzo andò quindi dal cliente per impostare Skype sul suo computer. Passò tutta la mattinata a casa del cliente e, dopo aver pranzato con lui e la moglie, gli lasciò alcune istruzioni e il numero del cellulare, in modo da potersi sentire per risolvere eventuali problemi. Poi lo salutò.

LARGO AI RAGAZZI – A quel punto il papà ci prese gusto e offrì lo stesso servizio agli altri clienti: alcuni avevano già in uso Skype, altri declinarono, ma la maggior parte fu entusiasta dell’iniziativa. E ovviamente il ragazzo giocò un ruolo fondamentale. “Ho ricevuto un feedback eccezionale da parte dei clienti, ben oltre le aspettative e molto di più di pranzi e cene che mi sono costate centinaia di dollari”, ha spiegato l’uomo. “Grazie a mio figlio, sto espandendo l’offerta a tutti i clienti lontani più di 60 chilometri”. Insomma, largo ai giovani.

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