Fondazione Mps torna in utile dopo tre anni in rosso

RITORNO IN UTILE – Dopo tre esercizi consecutivi segnati da disavanzi di gestione, la Fondazione Mps è tornata in utile nel 2013, portando a casa un risultato netto positivo per 21,98 milioni, mentre il patrimonio contabile si è attestato a 723 milioni (era 673 milioni nel 2012). L’utile dell’ente, segnala l’agenzia di stampa Ansa, deriva principalmente dalla plusvalenza di 62,6 milioni della cessione del titolo ibrido Fresh 2008 .

PATTO DI SINDACATO – Nel corso della presentazione del bilancio, la presidente uscente Antonella Mansi ha anche detto di augurasi che il patto di sindacato tra la Fondazione e i nuovi soci della banca senese che oggi raggruppa il 9% del capitale, possa crescere. Mansi, che ha annunciato di non volersi ricandidare nonostante le pressioni per restare, lascerà la presidenza alla fine di luglio per dare tempo alla Deputazione generale di nominare il nuovo vertice e la deputazione amministratrice. “Lo statuto già prevede un alto profilo e il collegamento con Btg Pactual e Fintech impongono una interlocuzione internazionale, è un’occasione che deve essere colta, bisogna pensare in grande, non alla meno”, ha detto.

IL PESO DELLA BANCA NEL PATRIMONIO DELLA FONDAZIONE – Il peso di Banca Mps nel patrimonio dell’ente post aumento di capitale – che la Fondazione sottoscriverà per la sua quota – non dovrebbe superare il 25%, nonostante l’incremento da 3 a 5 miliardi. La Fondazione ha rettificato ulteriormente, svalutandola, la partecipazione in Sansedoni che ora valuta circa 35,1 milioni dai 45,6 del 2012 (era a 117,9 milioni nel 2011). La quota strategica del 2,5% di Mps è in carico a 1,53 euro circa se si considera l’aggiustamento relativo all’aumento in di capitale corso.

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