Banche, un dilemma a tre teste

In un mondo a rete, complesso e interdipendente, cercare di capire come evolvono gli scenari del sistema bancario e finanziario è fondamentale per comprendere come posizionarsi strategicamente sul mercato e sui territori.

Le sfide da affrontare

Partiamo dall’inizio. Nella sensibile incertezza di questo periodo, una sola cosa è certa: istituzioni bancarie e finanziarie sono immersi in un trilemma globale che rende particolarmente difficili le scelte. Il primo lato del trilemma è quello della guerra dei dazi tra Usa, Ue e Cina. Un conflitto che rappresenta solo la schiuma, l’increspatura di uno tsunami molto più profondo e complesso dove la fragilità di questa fase della globalizzazione si abbatte sui mondi inesplorati della nuova economia (anche bancaria) generata dalle piattaforme (Google, Amazon, Facebook e Apple a cui si sommano in Asia AliBaba e Tencent che controlla Wechat), con processi tecnologici che cambiano il paradigma del potere: dall’inflazione che non esiste più nei Paesi industrializzati, ai nuovi equilibri potenziali generati dal possibile avvento di Libra e dal governo del 5G.

Tensioni in Cina

Il secondo lato del trilemma è il ruolo di Hong Kong che rimane tuttora insostituibile per il sistema cinese. Anche se qualcuno parla di sostituzione con Shanghai, HK ha un doppio vantaggio competitivo: una moneta diversa da quella cinese e l’immediata liquidabilità degli investimenti. Due elementi che la rendono l’unica, vera valvola di scambio con la Cina. Senza HK l’economia di Pechino perderebbe il più importante canale con i mercati e capitali esteri. Di qui, il nervosismo del sistema finanziario mondiale per la possibile fragilità di HK e del suo potere finanziario.

Sostegno delle banche centrali

Ecco perché la Bce, avendo visto quanto fosse fragile la crescita complessiva e della UE di fronte a questi possibili shock, ha regolato la forward guidance verso un nuovo Qe. Ma, in questa nuova guerra globale, la variabile Usa non è affatto indifferente perché quello che è successo nelle ultime settimane non si vedeva dal 2008. La Fed è intervenuta con centinaia di miliardi di dollari per fermare tassi interbancari imbizzarriti sul mercato monetario USA, nonostante il doppio taglio del tasso di interesse. E qui la domanda importante è: dopo 10 anni di Qe e di tassi “sottozero”, è possibile che sul mercato USA si verifichi una improvvisa carenza di liquidità come quella che abbiamo visto? C’è una crisi che bolle sotto la superfice e che ancora non conosciamo?

Il ruolo delle macchina
Senza dimenticare il terzo lato del trilemma: nel mondo dell’algocrazia, le “financial macchines” hanno preso in mano molte delle leve dei mercati finanziari. Fra il 70 e il 75% degli scambi sui mercati finanziari è regolato da algoritmi, e quando qualcuno dice che è un passaggio epocale, noi sappiamo che è così da molto tempo ormai.

E allora, le domande chiave sono queste: chi governa il mondo bancario e finanziario se equity, bond e Etf sono gestiti da algoritmi? Quali sono i meccanismi di “disaster recovery” se si dovessero verificare una serie di “flash crash” prodotti da ondate di vendite o acquisti basati su fake news o attacchi cibernetici? Quali effetti si verificano nei processi di concentrazione della ricchezza generati da eventuali posizioni dominanti nella gestione dei dati che si vanno a sommare ai già acclarati effetti dei ripetuti Qe della grandi banche centrali (i soldi vanno sempre dove ci sono altri soldi).

A quest’ultimo proposito il Global Wealth Report di Credit Suisse è chiaro: nel 2019 la ricchezza mondiale, nonostante l’apprezzamento del dollaro, è aumentata del 2,6%, raggiungendo 360mila miliardi di dollari, mentre la ricchezza per singola persona ha superato dell’1,2% il livello rilevato a metà 2018. Guarda caso, Stati Uniti, Cina ed Europa sono i maggiori responsabili di questo incremento.

Gli impatti di questo trilemma sugli orizzonti del sistema bancario e finanziario sono complessi e difficili da decifrare. Dal loro esito avremo una risposta su cosa ci aspetta nel futuro prossimo.

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