Abn Amro batte le attese, ma taglia ancora personale

Abn Amro taglia il corporate

Abn Amro Group, banca tuttora controllata dallo stato olandese, ha dichiarato che taglierà 250 posti di lavoro nella sua sottoperformante divisione di corporate and institutional banking, nel tentativo di aumentare i rendimenti complessivi. L’annuncio è giunto assieme ai risultati del secondo trimestre, apparsi peraltro nel complesso migliori delle attese.

Trimestre migliore delle attese

Nel secondo trimestre dell’anno il gruppo ha infatti riportato un utile netto di 688 milioni di euro (rispetto ai 960 milioni dello stesso periodo dello scorso anno) a fronte di un margine di interessi netto di 1,66 miliardi (da 1,60 miliardi) e di accantonamenti per rischi su crediti in calo a 134 milioni (da 208 milioni nel primo trimestre). Il rapporto costi/ricavi è sceso al 55,1% dal 57,9% dei primi tre mesi dell’anno, mentre il Cet1 “fully loaded” è salito al 18,3% dal 17,5% di tre mesi prima.

Tagli coerenti con piano di salvataggio

I tagli annunciati sono il risultato di una revisione decisa tre mesi fa dall’amministratore delegato Kees van Dijkhuizen a fronte a quelle che lui stesso ha definito “sfide cicliche e strutturali” e appaiono coerenti con la più strategia dal salvataggio di Abn Amro da parte dello stato olandese nel 2009 a seguito della crisi finanziaria. Da allora, infatti, la banca si è concentrata sulle attività di prestito ai proprietari di case e alle imprese più vicine al suo mercato locale nei Paesi Bassi. Lo scorso anno tagli analoghi avevano interessato la divisione private banking.

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