Borsa: le novità del Ddl Capitali

Semaforo verde alla riforma del mercato dei capitali in Italia. Anche alla Camera, dopo l’ok del Senato, ha approvato il testo del disegno di Legge Capitali che ha come obiettivo favorire le quotazioni in Borsa e il rientro di alcune società italiane dall’estero.

Il provvedimento dovrà però ora tornare a Palazzo Madama prima di entrare eventualmente in vigore per la nuova approvazione delle coperture finanziarie. Come fatto notare notare dal Corriere della Sera, si tratta però di “un passaggio formale poiché le altre norme già approvate nella stessa forma dai due rami del Parlamento non potranno esser modificate”.

Legge in pratica ha quindi assunto la sua forma definitiva.

Più nel dettaglio, viene modificata la disciplina della presentazione delle liste da parte del CdA delle società quotate in occasione del rinnovo degli organi apicali consentendo allo statuto societario di prevedere che il CdA uscente possa presentare una lista di candidati per l’elezione dei componenti dello stesso organo, a patto che contenga un numero di candidati pari al numero dei componenti da eleggere maggiorato di un terzo. Viene poi aumentato da tre a dieci il numero di voti che può essere assegnato, per statuto, a ciascuna azione a voto plurimo. E sale a 1 miliardi di euro la soglia di capitalizzazione massima per le Pmi.

Semplificate inoltre le procedure di ammissione alla negoziazione con la soppressione della possibilità riconosciuta alla Consob di regolare con propri regolamenti i requisiti di alcune società in quotazione e di sospendere per un tempo limitato le decisioni di ammissione la soppressione dell’l’obbligo vigente di segnalazione alla Consob delle operazioni effettuate da parte degli azionisti di controllo.

Infine, è stato deciso di alzato il limite dell’attivo delle banche popolari da 8 miliardi di euro a 16 miliardi.

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