Promotori Finanziari – Ok ai contributi, ma servono investimenti!

Pagare tasse e contributi non è mai una cosa piacevole, diciamolo. Sebbene sia necessario, molto spesso ci si sente vessati dalle autorità, specialmente in Italia; tanto più se poi a queste uscite non corrispondono reali benefici in termini di servizi. E così Assonova si auspica che i sostanziosi apporti della categoria dei promotori finanziati alle varie autorità e associazioni (Consob, Apf, Enasarco ed eventualmente altre associazioni a cui si ha aderito) diano qualche frutto. Tralasciando l’annosa questione dell’Enasarco, l’elemento che appare più interessante è quello legato ai 110 Euro pro capite da versare all’Apf, date le indubbie potenzialità dell’organismo, finora ben poco sfruttate.

I contributi dei promotori vanno destinati alle finalità insite negli obiettivi dell’Apf, ovvero non solo nella formazione, ma anche nella promozione della categoria attraverso campagne pubblicitarie, o nell’istituzione di un fondo di solidarietà, data la crisi in atto. E’ quello che si augura in un’intervista rilasciata al Mondo Carlo Piarulli, segretario generale di Assonova, associazione dei promotori finanziari promossa da Fabi, Fiba-Cisl e Sinfub. Dato che la struttura centrale dell’Apf è snella, le commissioni d’esame sono state ridotte a 12 con u nnumero inferiore di membri, è stata abrogata la prova orale e tutte le procedure e i processi operativi sono informatizzati, dovrebbero esistere i margini economici per un maggiore sforzo nei termin precedentemente descritti.

Se pagare un contributo non è mai un piacere ma è comunque inevitabile, nel caso particolare ci si auspica almeno che gli investimenti indorino la pillola.

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