L'Isvap taglia i bonus ai manager

L’Isvap cambia marcia sulle politiche remunerative delle assicurazioni, al fine di ridurre i rischi delle imprese. Il presidente dell’Authority, Giancarlo Giannini, durante la relazione annuale dell’istituto, ha fissato un tetto massimo per la parte variabile delle remunerazioni ai manager; in buona sostanza, niente più bonus illimitati, niente più ricche buonuscite, niente più corresponsioni di vario tipo al raggiungimento di traguardi a breve termine.

Come sottolineato da Milano Finanza, questo tipo di remunerazioni sono soprattutto diffuse all’estero ed hanno spesso causato difficoltà, come per il caso Aig. Con queste nuove restrizioni, l’Isvap allinea le normative vigenti ai principi sanciti dal Financial Stability Forum lo scorso aprile. Le società avranno tempo sino al prossimo 15 ottobre per inviare le proprie osservazioni, dopodiché la proposta diventerà legge effettiva.

Una norma, ad esempio, impone che la componente variabile dovrà avere un tetto non superabile, fissato dall’impresa e che vi sia un bilanciamento congruo tra la componente fissa e quella variabile. E ancora, altre due norme sono state disposte al fine di evitare premi ai manager in caso di crisi e uscita anticipata: le società, infatti, potranno chiedere la restituzione della componete variabile erogata sulla base di dati errati o manifestamente infondati.

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