Sarkozy in prima linea contro i super bonus

Dopo l’accenno ieri mattina da parte del ministro al Bilancio francese Eric Woerth riguardo una maggior severità sulle politiche incentivanti da parte delle banche ai propri dipendenti, ha parlato nel pomeriggio il premier.

Nicolas Sarkozy ha convocato i banchieri per la settima volta in un anno, indicando una lunga serie di nuove regole da seguire. Per gli incentivi monetati ai trader, Sarkozy ha proposto una politica del bonus-malus in base alle performance dell’individuo, misura, questa, che dovrebbe limitare i super bonus ed introdurre una forma di rischio all’interno del meccanismo. Inoltre, ha annunciato la creazione di un organo di controllo sotto la supervisione di Michel Camdessus, ex responsabile dell’FMI, che avrà il compito di monitorare i livelli di remunerazione dei trader ed i cento stipendi più elevati.

Il vaso dell’indignazione di Sarkozy è traboccato in seguito al recente accantonamento di 1 miliardo di euro in bonus destinato ai propri trader da parte di BNP Paribas, dopo averne ricevuti 5 in aiuti statali francesi. Proprio al termine del meeting, il direttore generale della banca transalpina Baudoin Prot ha dichiarato prontamente che tale fondo verrà dimezzato, un risultato non male in una sola riunione, ha ironizzato il presidente francese.

La politica moralizzatrice di Sarkozy, però, non si limita ai confini nazionali, ma il presidente è pronto a portare la propria battaglia anche al G20 di fine settembre. I governi, infatti, non dovrebbero più lavorare con le banche che non rispettino le regole internazionali, ha affermato il leader francese.

Non da ultima la proposta di limitare i bonus in percentuale agli utili bancari ed introdurre una tassa sui bonus distribuiti, il cui ricavato verrà utilizzato come garanzia sui depositi. In definitiva, Nicolas Sarkozy è pronto a scendere sul campo di battaglia.

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