Bank of America: Kenneth Lewis lascia a sorpresa

Kennneth Lewis, dal 31 dicembre lascerà la propria posizione in Bank of America. L’amministratore delegato, nonché ex presidente dell’istituto, lascerà così la maggior banca prestatrice del Paese senza un successore designato. Dopo i giri di poltrone in [s]Morgan Stanley[/s], [s]JPMorgan[/s] e [s]Wells Fargo[/s], la crisi ha comportato mutamenti nel top management anche in BofA. In seguito alla bancarotta di [s]Lehman Brothers[/s], il governo americano iniettò 45 miliardi di dollari in Bank of America per sostenerla, nonché per “incentivarla” successivamente ad acquisire gli asset di [s]Merrill Lynch[/s].

Oltre alla gestione dell’istituto ed alle difficoltà causate dalla crisi, che solitamente creano del malcontento presso gli azionisti ed il consiglio di amministrazione, anche gli elevati livelli remunerativi dei quali il ceo ha beneficiato negli anni, sollevando l’opinione pubblica: 20,4 milioni di dollari nel 2007 e 9 milioni di dollari nel 2008. Un contributo sicuramente non positivo all’immagine di Ken Lewis, inoltre, è stato sicuramente dato dall’indagine svolta dalla Sec.

Infatti, la Sec, l’organo di Vigilanza Usa (la nostra Consob), ad agosto aveva multato di 33 milioni di dollari Bank of America, il colosso Usa accusato di non aver fornito informazioni complete sugli oltre 5 miliardi di dollari di bonus elargiti ai manager di Merrill Lynch, prima che gli azionisti votassero a favore dell’incorporazione dell’istituto in bancarotta in Bofa. Tale importo è finito, infatti, nelle tasche dei manager e non nelle casse di Merrill Lynch, il cui buco di bilancio andava risanato. Gli azionisti, infatti, nella loro decisione di voto, vuole l’accusa, non erano probabilmente del tutto informati sulla destinazione di quei 5,8 miliardi di dollari.

In realtà, 33 milioni è il prezzo pattuito da Bank of America e le autorità a stelle e strisce per raggiungere un settlement; ammontare che Bank of America ha pagato senza confermare le accuse, né respingerle. Il giudice della Corte distrettuale di New York Jed Rakoff, però, ha respinto a metà settembre l’accordo tra Bank of America e la Sec, definendo i 33 milioni di dollari accordati una multa ridicola. Anziché approvare l’accordo, il giudice Rakoff ha ordinato quindi un riesame delle accuse della Sec, chiamando in causa, però, anche avvocati e gli executive manager di BofA, per la soddisfazione degli azionisti che si sarebbero trovati a pagare colpe non proprie.

Negli ultimi tempi, quindi, più che a vicende amministrative, il Financial Times riporta indiscrezioni sul fatto che Lewis stesse passando più tempo sulle vicende legali che su quelle di manageriali. E’ tempo di lasciare spazio ai giovani ed alla nuova generazione, è il pensiero ieri espresso dal ceo di Bank of America, sorprendendo tutti i dirigenti della banca. Il 62enne, infatti, con il proprio abbandono, lascia il consiglio di BofA senza un designato sostituto. Tra i possibili candidati, Thomas Ryan, amministratore delegato di CVS/Caremark e direttore della banca, ma anche Brian Moynihan (responsabile settore retail), Barbara Desoer (responsabile operazioni sui mutui) e Greg Curl (respojnsabile gestione rischi). ci sono anche Thomas Montag, trader ex Goldman Sachs e Sallie Krawcheck, responsabile dei retail brokers, nonché Bob Steel, ex Goldman Sachs e Wachovia.

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