Equita SIM al 1° posto nella ricerca su titoli azionari italiani

Equita SIM, banca d’affari indipendente focalizzata sulle attività di ricerca, intermediazione azionaria ed advisory, si aggiudica il primo posto nella ricerca sui titoli azionari italiani, secondo l’autorevole società di informazione e ranking Institutional Investor. Il team di 12 analisti su Italian Equity, guidato da Matteo Ghilotti e Stefano Lustig, ha vinto nella categoria “Italian Leading Analysts” che premia i migliori team di ricerca per Paese. Equita Sim è inoltre al sedicesimo posto in Europa, grazie alla ricerca stock picking sui titoli Europei del team di Gianmarco Bonacina.

Institutional Investor, da oltre quarant’anni autorevole e accreditata fonte di informazioni sulla ricerca e gli analisti che coprono i mercati azionari in Europa, Asia, Giappone, America Latina, Russia e Stati Uniti, effettua ogni anno un sondaggio sulla ricerca, i Sales, l’attività di trading, gli investor relations e gli hedge fund di tutti i mercati a livello mondiale.
Oggi Institutional Investor ha reso noti i risultati riguardanti gli intermediari, confermando anche quest’anno la leadership di Equita Sim.
Continua ad essere apprezzato da parte degli investitori lo sforzo di Equita SIM di promuovere presso i grossi fondi istituzionali italiani ed esteri l’“azienda” Italia con la ricerca e l’organizzazione di road show, elementi che hanno agevolato alcune operazioni di collocamento secondario in accelerated book building (es. Coin e Sorin) o di advisory per aumenti di capitale (es. Tiscali). Elementi particolarmente apprezzati anche dalle stesse società quotate, che vedono in Equita Sim l’intermediario ideale a cui affidare il ruolo di corporate broker.

“I risultati di Institutional Investor ci rendono particolarmente orgogliosi”, commenta Francesco Perilli, Amministratore Delegato di Equita SIM, “perché in una fase di mercato così difficile è importante continuare a fornire un servizio adeguato alle aspettative dei clienti. Mentre altri riducono gli investimenti sulla ricerca o sulla forza vendita, noi andiamo nella direzione opposta, convinti che, come sempre, questi sforzi in tempi particolarmente difficili, siano apprezzati dagli investitori e dalle aziende quotate che seguiamo”.
“Abbiamo avuto un timing fortunato”, continua Perilli, “nell’assumere una visione positiva sul mercato a fine marzo 2009, quando molte aziende erano particolarmente sottovalutate capitalizzando in alcuni casi meno del loro patrimonio netto contabile”.
“Per il 2010 abbiamo una visione moderatamente positiva e riteniamo che sarà importante lo stock picking. Ad inizio 2010 il nostro ufficio studi ha indicato una lista di titoli che ci sembrano ancora sottovalutati, indipendentemente dall’intensità della ripresa economica. Per le Large Cap consigliamo Banco Popolare, Buzzi Unicem, Lottomatica, Pirelli & C e Prysmiam; per le Small Cap, invece, Credito Emiliano, Indesit, Iride, Save e Sorin; mentre, per quanto riguarda i titoli esteri, consigliamo Lonza, PPR e Rhon Klinikum”.

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