Bnp Paribas, ok il bilancio è giusto

L’istituto ha chiuso l’esercizio con un utile netto di gruppo di 7,8 miliardi di euro, con un incremento 34,5% rispetto al 2009, grazie al ruolo attivo rivestito nel finanziamento dell’economia reale e al successo dell’integrazione di Fortis, che conferisce al gruppo una nuova dimensione. Il quarto trimestre ha registrato un risultato netto positivo per 1,5 miliardi di euro. in aumento del 13,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’utile netto per azione, nel 2010, ammonta a 6,3 euro, in aumento del 21,7% rispetto al 2009. L’attivo netto per azione, pari a 55,5 euro, è in crescita del 9% rispetto all’anno precedente e segna, rispetto al 2006, ultimo anno prima della crisi, un incremento complessivo del 29,4%. Il cda proporrà all’assemblea degli azionisti di versare un dividendo in contanti di 2,10 euro per azione, con un tasso di distribuzione del 33,4%. Questa ripartizione del risultato, evidenzia l’istituto, consente di reinvestire nell’impresa i due terzi degli utili.

Nel 2010, Bnp Paribas ha realizzato un margine di intermediazione di 43,8 miliardi di euro, con un incremento del 9,2% rispetto al 2009 (-0,1% a perimetro e cambi costanti). I costi di esercizio sono pari a 26,5 miliardi di euro (+13,6%; + 3,3% a perimetro e cambio costanti). Il risultato lordo di gestione è quindi quasi stabile con 17,3 miliardi di euro (+3%; -5,1% a perimetro e cambio costanti). Grazie al forte calo del costo del rischio (-42,6%, a 4,8 miliardi; -50% a perimetro e cambio costanti) dovuto al milgioramento del contesto economico , l’utile al lordo delle imposte raggiunge 13 miliardi di euro, con un incremento del 44,7% (+36,5% a perimetro e cambio costanti). Ognuna della divisioni operative aumenta il suo utile al lordo delle imposte e la forte ripresa del retail banking consente di riequilibrare i loro rispettivi contributi. Il successo dell’aggregazione fra le entità del gruppo e quelle di Bnp Paribas Fortis e Bgl, ottenuto grazie al forte impegno dei collaboratori attivi in tutti i territori e linee di business, permette di aumentare le sinergie stimate per il 2012 dai 900 milioni inizilamente previsti a 1.200 milioni con costi di ristrutturazione che passano da 1,3 miliardi a 1,65 miliardi di euro

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