Promotori – Come sta Hypo Bank?

di Luca Spoldi

Scrive un nostro lettore: “Perché in questo sito non si è mai parlato del fallimento di Hypo Bank in Austria e delle possibili conseguenza su Hypo Bank Italia?” La risposta più immediata è che della vicenda relativa alla crisi del gruppo creditizio austriaco e del successivo salvataggio da parte del governo di Vienna se n’è occupata a suo tempo la stampa di mezzo mondo, ben prima che Bluerating esordisse in edicola. Ma non sia mai detto che lasciamo macerare un nostro lettore nel dubbio e quindi facciamo un rapido ripasso. Hypo Group Alpe Adria è una banca austriaca presente in nove paesi della regione Alpino Adriatica fondata nel 1894 in Carinzia col nome di Kärntner Landes- Hypothekenanstalt. La denominazione venne modificata in Hypo – Bank nel 1980; nove anni dopo l’istituto sbarca in Italia con la società di leasing Hyposervice Spa che nel 1998 ottiene la licenza bancaria e cambia il nome in Hypo Alpe-Adria-Bank Spa. Nel 2007 Bayerische Landesbank (banca pubblica bavarese) rilevò il 50% più un’azione dell’istituto per 1,625 miliardi di euro ma già un anno dopo il gruppo tedesco venne coinvolto nella crisi dei mutui subprime americani e tra le altre cose decise di svalutare il suo investimento per 3,7 miliardi di euro, cedendo il controllo allo stato austriaco dopo aver iniettato 825 milioni di euro nelle casse dell’istituto (in cui finirono altri 230 milioni da parte di altri azionisti rilevanti).

Vienna intervenne nazionalizzando Hypo Group Alpe Adria e sottoscrivendo a sua volta un aumento di capitale da 450 milioni di euro. Il nuovo ad, Gottwald Kranebitter, insediato dopo la nazionalizzazione dell’istituto, ha ristrutturato dal 2010 il gruppo creando tre nuove divisioni che dovrebbero essere cedute nei prossimi anni oltre a ridurre drasticamente le attività a rischio. Entro l’anno, ha avuto modo di dichiarare Kranebitter, Hypo Bank dovrebbe cedere le proprie attività in Austria e in Italia e sarebbe già stato dato mandato a Jp Morgan Chase di seguire la vendita delle attività austriache. Nel futuro seguirebbe la dismissione delle attività del gruppo in Croazia, Serbia, Montenegro, Slovenia, Bosnia ed Erzegovina. Il valore di libro delle sole attività italiane (27 agenzie bancarie, un centinaio di promotori finanziari e 36 agenzie leasing concentrate nell’Italia centro settentrionale), tra le poche ad aver chiuso il bilancio 2009 in attivo (per 3,5 milioni di euro, in calo dai 20,9 milioni del 2008 e dai quasi 40 milioni del 2007), si aggirerebbe sui 320 milioni di euro (rispetto ai 140 milioni delle attività austriache e agli 1,5 miliardi di euro del complesso delle attività nei Balcani). Nomi relativi al possibile compratore non se ne fanno ancora, anche se si parla da tempo dell’interesse di un altro istituto austriaco (non ancora presente in Italia) attratto dai conti in ordine di Hypo Bank.

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