Promotori, come spiegare a tuo figlio la finanza personale e l’uso dei soldi

LA RICERCA – Secondo un sondaggio apparso sul sito di CityWire Money – condotto da Barclays in Gran Bretagna intervistando quasi 2mila ragazzi tra i 14 e i 25 anni – un preoccupante 42% degli intervistati non è in grado di capire l’estratto conto di una banca, distinguere tra credito e debito e, infine, cosa sia uno scoperto. Sempre stando ai numeri che emergono dal sondaggio, circa un terzo, in materia di prestiti e carte di credito, non sa il significato esatto degli interessi e del vantaggio che un tasso basso può avere nell’accensione di un finanziamento.

I PRIMI ANNI DI VITA – Numeri che parlano chiaro: i bambini molto spesso crescono con pericolose lacune in materie finanziaria. Ecco perché è fondamentale una educazione finanziaria anche da parte dei genitori e fin dai primi anni di vita del bambino. Una ricerca dell’Università di Cambridge ha dimostrato infatti che all’età di sette anni un bambino è già in grado di riconoscere il valore del denaro e distinguere tra reddito e guadagno. Inoltre, è in grado di operare una sorta di pianificazione, ritardare una decisione e sa che alcune scelte sono irreversibili.

COME AIUTARE
– Così come imparare a leggere, per apprendere le basi della finanza ci vuole tempo e pratica. Il modo migliore è parlare di soldi gradualmente. Ecco alcuni consigli pratici:

-Il budget settimanale: mostrare loro quanto denaro entra e quanto ne esce per le bollette e spigare quanto sia importante far bilanciare le due voci.

Coinvolgerli nella spesa settimanale: questo li aiuterà a capire come tenere un bilancio e che a volte i piccoli sacrifici sono necessari.

-La paghetta: può essere uno strumento utile e pratico per capire il guadagno

-Lavoretti: è utile anche insegnare al bambino il valore dei soldi attraverso lavoretti di piccola entità

-Shopping: fare shopping insieme potrebbe essere utile a spiegare che non ci si può permettere sempre di comprarsi tutto quello che si desidera.

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