Cambiare vita: atleti, chef e avvocati convertiti alla promozione finanziaria

LA VERA VOCAZIONE – Da banchiere a promotore finanziario. Se in Italia questo tipo di contaminazione tra professioni si sta ormai consolidando dato il periodo, all’estero succede perfino di più. A Berkeley, in California, affidarsi a un consulente finanziario di nome Jonathan Deyoe significa ricevere anche qualche lezione di filosofia buddista. Sì, perché circa dieci anni fa, prima di trovare la sua vera vocazione, Deyoe era un accademico, specializzato in filosofia e pratica buddista. “Il buddismo riflette molto sulla condizione umana: siamo attratti dal piacere ed evitiamo il dolore”, ha spiegato Deyoe a MarketWatch, “e questo rispecchia la paura e l’avidità di chi opera sui mercati finanziari”.

PROMOTORI SI DIVENTA – Insomma, promotori si diventa, non si nasce. In fin dei conti, la pianificazione finanziaria si può sempre imparare. Negli Stati Uniti un’indagine condotta da Cerulli Associates, una società di Boston specializzata in ricerche nel settore finanziario, ha rivelato che solo l’11% di oltre 300mila consulenti ha iniziato la carriera come consulente. Gli altri sono arrivati da altri percorsi professionali come l’ufficio vendite (14%), la contabilità (7%), l’insegnamento (4%) e persino gli studi legali (1%). Non finisce qui: la carrellata riporta alla mente Jeffrey Stoffer (nella foto a destra), ex chef del noto ristorante californiano Chez Panisse, da ormai vent’anni diventato a pieno titolo consulente finanziario. Secondo Stoffer tutto ruota intorno al concetto di servizio: non c’è infatti molta differenza tra la preparazione di un buon pasto e quella di un dettagliato piano finanziario.

IL NETWORK – Alcune imprese stanno poi assumendo avvocati o medici per il loro status sociale, perché “in campo finanziario è un enorme vantaggio avere un network di gente con i soldi” rispetto a una figura junior, ha spiegato Mark Tibergien, amministratore delegato di Pershing Advisor Solutions, che fornisce supporto e assistenza commerciale alle società di consulenza.

DALL’HOCKEY ALLA PROMOZIONE – Ci si reinventa, non solo per passione. È il caso di Bernie Wolfe (nella foto a sinistra), ex portiere di hockey dell’Nhl, tra le file dei Washington Capitals, che prendeva lezioni di finanza durante il campionato, riuscendo a conseguire anche una laurea. “È stato emozionante giocare come professionista, ma non mi sono mai sentito sicuro”, ha sottolineato Wolfe, che ora gestisce un suo studio di consulenza nel Maryland. “Ho sempre saputo che prima o poi sarebbe arrivata una persona più giovane a prendere il mio posto in squadra e il mio lavoro”. Un vero e proprio modello di mobilità occupazionale.

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