Jp Morgan, arrestato a Madrid l’ex trader autore delle perdite da capogiro

ARRESTATO A MADRID – Alla fine è stato rilasciato l’ex dipendente di Jp Morgan Javier Martin-Artajo. Non potrà lasciare la Spagna e dovrà presentarsi in Tribunale ogni 15 giorni. Ha detto alla corte spagnola di non voler essere estradato negli Stati Uniti. Sarà l’Alta Corte spagnola, che normalmente decide sui casi di estradizione, a occuparsi del caso. L’ex trader era stato arrestato a Madrid nell’ambito dell’indagine sulle perdite della “Balena di Londra”. È sospettato di aver “manipolato e gonfiato il valore delle posizioni nel portafoglio” di prodotti sintetici. Gli Stati Uniti hanno accusato Javier Martin-Artajo e Julien Grout di aver cercato di nascondere le perdite, costate alla banca più di 6,2 miliardi di dollari lo scorso anno. Dopo essere stato localizzato dalla polizia spagnola, Martin-Atajo si è consegnato alla questura centrale ed è stato posto a disposizione dell’Audiencia Nacional, che gli ha concesso la libertà provvisoria, in attesa dell’estradizione negli Stati Uniti, non ravvisando il rischio di fuga.

FINO A 25 ANNI DI RECLUSIONE – L’ex dirigente, che dovrà presentarsi ogni 15 giorni in commissariato e non può lasciare il Paese, rischia la condanna a una pena fino a 25 anni di reclusione. Lo scandalo risale al 2012, quando il consigliere delegato di Jp Morgan Chase, Jamie Dimon, fu costretto ad ammettere pubblicamente la voragine di 3 miliardi di dollari di bilancio. Le indagini poi realizzate da Fbi, dalla Federal Reserve e dalla Sec hanno accertato che Martin-Atajo, all’epoca direttore generale della sede principale a Londra, e il francese Julien Grout, di 35 anni, erano due dei responsabili della gestione del portafoglio di “cartolarizzazione sintetica” della banca e degli investimenti in debito europeo nel momento culmine della crisi. Secondo l’accusa, gonfiarono il valore della cartolarizzazione.

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