Mifid II, nuovi obblighi (ma anche opportunità) per i consulenti

MIFID II, COSA CAMBIA PER I CONSULENTI – Nella tarda serata di martedì 14 gennaio, il Parlamento Europeo e il Consiglio hanno raggiunto l’accordo sul testo della nuova direttiva Mifid (qui la notizia). In sostanza, cosa rappresenta per i consulenti finanziari questo accordo? BLUERATING lo ha chiesto a Massimo Scolari (nella foto), segretario generale di Ascosim e membro del gruppo di lavoro consultivo Esma (Investor Protection & Intermediaries Standing Commitee).

Allora, Scolari: cosa cambia per i consulenti?
La nuova direttiva introduce l’obbligo per chi offre un servizio di consulenza di dichiarare al cliente se tale servizio è svolto in modo indipendente. In tal caso saranno vietate le retrocessioni commissionali da parte delle società prodotto e vi sarà l’obbligo di considerare, ai fini delle raccomandazioni di investimento, una vasta gamma di strumenti finanziari.

Esattamente, che cosa cambia per loro da oggi?
Si tratta di una tappa molto importante viste le prossime scadenze elettorali europee che vedranno l’elezione di un nuovo Parlamento. Senza l’accordo tra l’attuale Parlamento e il Consiglio si sarebbe avuto un rinvio dell’intero processo avviato dalla proposta della Commissione dell’ottobre 2011. Seguiranno l’approvazione formale della direttiva da parte del Parlamento e le direttive di esecuzione.

In generale, che cosa cambia sul fronte dei controlli a livello europeo? Cosa ci guadagnano i risparmiatori e chi ci rimette?
I risparmiatori potranno beneficiare di una maggiore protezione e di un servizio di consulenza indipendente e neutrale nel quale vi sarà un più efficace presidio dell’adeguatezza delle raccomandazioni di investimento. Le authority europee e le autorità di vigilanza dovranno contribuire alla definizione delle regole operative e verificarne la concreta applicazione.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!