UTILE NETTO A 200,9 MILIONI – Intesa Sanpaolo Private Banking ha chiuso il 2013 con Il risultato netto di 200,9 milioni di euro, in aumento del 41,3% rispetto al 2012 (142,2 milioni di euro), con un return on equity pari a 58%., mentre gli interessi netti hanno visto un incremento del 33%, passando da 55,9 a 74,3 milioni di euro, in seguito alla crescita delle masse intermediate ed alla più efficiente gestione della Tesoreria. In aumento anche le commissioni nette, salite da 339,1 a 448,0 milioni di euro (+32,1%), per effetto del rilevante collocamento di titoli e, soprattutto, della significativa crescita del risparmio gestito, sia in termini di risultati commerciali che di performance. Lo ha annunciato la stessa società presieduta da Giampio Bracchi e guidata dall’a.d. Paolo Molesini.
COEFFICIENTI PATRIMONIALI – Nel 2013 le masse amministrate della clientela hanno registrato un incremento di oltre 5,5 miliardi di euro da inizio anno (+7,6%), raggiungendo quota 78,3 miliardi di euro in Ispb, corrispondenti a 81,3 miliardi di euro a livello di segmento Private. In crescita significativa il risparmio gestito (+4,4 mld. di euro) e la raccolta diretta a scadenza (+1,7 miliardi di euro). I mezzi amministrati sotto servizio di advisory hanno raggiunto quota 4,5 miliardi di euro al 31/12/2013, con un incremento di 3 miliardi da inizio anno. I coefficienti patrimoniali di Ispb si sono confermati ampiamente al di sopra dei livelli minimi previsti dalla normativa ed in ulteriore miglioramento. Tier 1 ratio e Total capital ratio hanno raggiunto infatti rispettivamente il 24,3% ed il 25,9% rispetto al 23,0% ed al 23,5% di fine 2012.
IL POLO DI PRIVATE BANKING – Il gruppo Intesa Sanpaolo ha presentato di recente il nuovo piano triennale al 2017, che prevede tra le altre cose la creazione di un polo del private banking tramite l’accorpamento di Banca Fideuram, Fideuram Investimenti e Intesa Sanpaolo Private Banking (qui la notizia).