Banca Popolare di Vicenza, le svalutazioni portano il rosso del 2014 a 758 milioni

NUOVE SVALUTAZIONI – Sale a 758 milioni di euro il rosso della Banca Popolare di Vicenza per l’esercizio 2014. Il consiglio di amministrazione dell’istituto veneto, che ieri ha approvato i risultati definitivi al 31 dicembre, ha deciso di adottare una politica più prudenziale nella valutazione degli attivi, alla luce della continua evoluzione del quadro regolamentare ed operativo del sistema bancario: per questo motivo, le relative rettifiche di valore sono state incrementate di altri 370 milioni di euro rispetto a quanto deliberato in via preliminare lo scorso 10 febbraio.

APPROCCIO PRUDENZIALE – Gli avviamenti pertanto sono stati complessivamente svalutati di circa il 65%, per un importo di 600 milioni di euro. Per effetto di tali ulteriori rettifiche di valore sugli avviamenti, il risultato netto consolidato è sceso a -758,5 milioni di euro rispetto ai -497 milioni inizialmente stimati.

REQUISITI PTRIMONIALI – Dai conti sul 2014 emerge inoltre che la Popolare di Vicenza ha superato i requisiti patrimoniali richiesti dalla Bce, con livelli pari all’11,34%, in termini di CET1 Ratio, e al 12,49% in termini di Total Capital Ratio (la soglia minima è dell’11%).

RISPARMIO GESTITO – Infine, sul fronte del risparmio gestito e previdenziale, il gruppo ha registrato raccolta indiretta in crescita del 9,4% annuo a 20,9 miliardi di euro, sostenuta dal positivo andamento del risparmio gestito e previdenziale (6,6 miliardi di euro, +31% su anno), ma anche dalla raccolta amministrata (+1,7%). La raccolta diretta è stata pari invece a a 30,4 miliardi, in flessione del 4,1% rispetto a dicembre 2013.

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