Le maxi multe pesano su Deutsche Bank, via alla ristrutturazione

UTILE NETTO – L’utile netto di Deutsche Bank ha registrato una discesa vertiginosa nel primo trimestre del 2015, quasi dimezzandosi a 559 milioni di euro contro gli 1,1 miliardi dello stesso periodo 2013. Sul risultato pesano gli accantonamenti da 1,5 miliardi decisi a seguito delle maxi multe da 2,5 miliardi di dollari (qui la notizia) per manipolazione dei tassi di interesse, ricorda la stessa banca, che ha anche annunciato un piano di ristrutturazione dei costi che passa per una riduzione degli asset della divisione di investment banking e l’uscita da un decismo dei Paesi in cui il gruppo opera. I ricavi hanno invece segnato una decisa crescita, attestandosi a 10,4 miliardi, mentre il risultato prima delle imposte è stato di 1,5 miliardi di euro.

IL COMMENTO – “Nel primo trimestre 2015, i ricavi sono stati vicini a livelli record, che riflettono la forza del gruppo in tutte le nostre attività principali”, hanno commentato Jürgen Fitschen e Anshu Jain, co-ceo di Deutsche Bank. “I profitti sono stati influenzati da spese legali pari a 1,5 miliardi di euro, per effetto della conclusione delle vicende giudiziarie in materia di tassi interbancari con le autorità Usa e Gran Bretagna”.

MERCATO ITALIANO – A livello europeo sui risultati pesa la performance italiana, secondo mercato per il gruppo dopo la Germania, per cui lo scorso anno, infatti, sono stati erogati 40 miliardi di euro di impieghi e 1,5 miliardi di euro di mutui (+17% rispetto al 2013).  Sul fronte del risparmio gestito, Deutsche Bank gestisce 40 miliardi di masse in Italia ed è tra gli operatori più attivi sul mercato degli Etf, con 159 prodotti quotati a Piazza Affari.

RISTRUTTURAZIONE – La banca tedesca ha fatto sapere che ridurrà le attività della divisione banca di investimento per circa 200 miliardi di euro, uscirà da un decimo di paesi in cui opera, chiuderà filiali e venderà Postbank, nell’ambito di un piano che punta a  risparmi per 3,5 miliardi di euro. Nel dettaglio, la riduzione delle operazioni nell’investment banking punta a liberare capitale e rafforzare il ratio sul debito, che dovrebbe salire al 5% dall’attuale 3,4%.

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