Per lo spazio dedicato ai PF Awards 2016 in collaborazione con PF-Professione Finanza, il focus odierno è su Fabio Coco di FinecoBank (nella foto), medaglia d’oro nella categoria Relazione con il cliente.
IL CLIENTE PRIMA DI TUTTO – “L’attività di libero professionista rispetto a quella di dipendente bancario, consente al promotore una maggiore libertà d’azione ed una politica remunerativa meritocratica”, spiega Coco. “Il consulente deve essere a mercato come tutto: se i risultati nel tempo si accompagnano a una crescente fiducia da parte del cliente, il consulente ha la possibilità di incrementare la propria redditività ed il proprio portafoglio. La libera professione garantisce una maggiore coincidenza d’interessi nei confronti del cliente. Se chi gestisce i miei soldi guadagna sempre uguale sia che perdo, sia che guadagno, sia che resto, sia che me ne vado, non vedo che interesse e motivazione possa avere nel consigliarmi. La relazione con il cliente, prima ancora di essere relazione stessa, non può partire da un conflitto d’interessi, ma da un’unione d’intenti. Al di là dell’intermediario con cui si collabora, dei budget richiesti, dei prodotti o degli strumenti, quello che di più importante ho imparato nella mia esperienza è che bisogna prima di tutto pensare al cliente. La vera ricchezza di un consulente è il cliente stesso. Credo ancora che il vero rendimento sia nelle persone. E’ solo chiedendomi ad ogni appuntamento quale sia la soluzione davvero migliore per il mio cliente che sono sicuro di offrire lui il servizio migliore. Arriva sempre il momento nella vita di un consulente, infatti, in cui un altro collega andrà ad aggredire il cliente. Se in quel momento, in quell’esatto momento, il cliente saprà dentro di sé di avere avuto l’anima dal proprio consulente, state certi che rifiuterà qualsiasi proposta senza nemmeno ascoltarla. Quando ciò accade, sai di aver lavorato correttamente e di avere la fiducia di una persona. Ed è una grande gratificazione”.