Il front fee vale circa il 7% della raccolta netta gestita

FONTI DI RICAVI – Le commissioni di collocamento restano una delle principali fonti di ricavo per i consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede oltre che un costo per le rispettive mandanti. Secondo i dati Assogestioni, nei primi sei mesi del 2016 in Italia l’industria ha segnato una raccolta netta positiva di 28,4 miliardi di euro (di cui quasi 12,4 miliardi in fondi aperti e oltre 16,3 miliardi in gestioni di prodotti assicurativi, solitamente con margini più elevati). Quanto hanno pesato le commissioni di collocamento (“front fee”) su questo fiume di denaro? A giudicare dalle semestrali dei gruppi quotati circa il 7%, di cui due terzi retrocessi ai cf.

ANIMA – In particolare Anima ha visto nel semestre una raccolta netta positiva di 5.247 milioni (interamente dovuta all’avvio di nuovi mandati istituzionali, come quello di Bancoposta da cui sono arrivati 1,8 miliardi). Dal conto economico emergono commissioni passive per circa 257,7 milioni a fronte di poco più di 380 milioni di commissioni attive.

AZIMUT – A fronte di una raccolta netta di 3,4 miliardi (grazie al consolidamento della controllata australiana), per circa 1 miliardo riferite a gestioni patrimoniali, per 866 milioni ai fondi e per 257 milioni alle polizze AZ Life, ka società fondata da Pietro Giuliani ha visto commissioni ricorrenti (attive) per 240,5 milioni circa e costi di acquisizione per circa 160,8 milioni.

BANCA MEDIOLANUM – Il gruppo guidato da Massimo Doris nel primo semestre a fronte di 3,1 miliardi di raccolta netta (circa 1,4 miliardi in fondi e polizze unit-linked collocati in Italia), registra circa 35,4 milioni di euro di commissioni di sottoscrizione fondi a fronte di circa 223,3 milioni di commissioni passive di rete (e di 436,7 milioni di commissioni attive).

FINECOBANK-
La banca guidata da Alessandro Foti ha registrato una raccolta netta di 2,65 miliardi (di cui 2,27 miliardi di raccolta tramite la rete dei cf). Nel caso di FinecoBank, la semestrale riporta solo la voce “commissioni nette” (pari a circa 127 milioni) e non è possibile un raffronto tra commissioni attive e passive.

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