Certificati – I più scambiati a giugno

A fine giugno, Société Générale si conferma emittente leader nel mondo dei CW e dei certificates. In particolare, per quanto concerne i covered warrant di tipo Plain Vanilla, SG ha visto ben 4 suoi contratti sull’indice FTSE Mib e sull’azione Eni nella top five degli strumenti più scambiati. Con questi prodotti, la società francese ha registrato ben 150,59 milioni di euro di controvalore negoziato. Rispetto a maggio, però, l’assoluto dominio di Soc. Gen viene parzialmente minacciato dal secondo posto di [s]Unicredit[/s], con il proprio CW sempre sull’indice di blue chip italiane, che ha visto un controvalore scambiato pari a 49,83 milioni di euro.

Tra i cosiddetti CW strutturati/esotici, come al solito assistiamo al dominio di Banca [s]MPS[/s], con i propri contratti sul tasso Euribor a 3 mesi. Il controvalore raccolto dai cinque strumenti è pari, però, relativamente a soli 0,07 milioni di euro.

Così tra i certificati a leva, [s]ABN Amro[/s] domina nella top five con i propri strumenti MINI Future, registrando 14,68 milioni di euro di controvalore scambiato complessivo. Più variegata, invece, la classifica dei certificati d’investimento. L’equity protection su Eni di HVB raccogli 115,70 milioni di controvalore, aggiudicandosi senza dubbio il primo posto tra gli investment certificates più scambiati a giugno sul Sedex. Il Borsa Protetta di Aletti su Eni segue al secondo posto con 11,57 milioni di euro, mentre un altro prodotto di HVB, l’equity protection su STMicroelectronics è terzo, con 8,18 milioni di controvalore negoziato. Chiudono questa speciale graduatoria, il certificato benchmark di Unicredit sull’indice FTSE Mib, con 6,16 milioni di euro di controvalore, e l’equity protection sul Nikkei 225 di [s]Deutsche Bank[/s[ AG, 2,98 milioni il controvalore scambiato per quest’ultimo prodotto.

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