Quattro nuovi “Lyxor ETN” su oro e petrolio

Borsa Italiana da il benvenuto sul segmento ETC del mercato ETFplus a 4 ETC emessi dalla Codeis Securities SA (Lyxor) nuovo emittente.

I nuovi ETC consentono di prendere esposizione su oro (Lyxor ETN Gold), petrolio (Lyxor ETN Oil che replica la performance del SGI Smart WTI Long Invest Index) nonchè di esporsi inversamente alle stesse materie prime (Lyxor ETN short Gold and Lyxor ETN short Oil, quest’ultimo replicando l’indice SGI WTI Short Invest Index).

I “Lyxor ETN” sono una tipologia di strumenti finanziari che permette di esporsi ad una singola commodity: essi sono costituiti in Lussemburgo, sono UCITS III eligible  e sono garantiti al 100% da collaterale con rating AAAf di S&P’s. Vengono negoziati in continua sul mercato ETFplus di Borsa Italiana, godono di una tassazione al 12,5% (per i privati in regime di risparmio amministrato) e beneficiano della liquidità fornita da Société Générale, Banca IMI e UniCredit.

Nello specifico, le principali differenze dei “Lyxor ETN” rispetto a Certificate, ETN ed ETC sono molte. Sia i Certificate sia gli ETN (declinazione anglosassone dei Certificate) sono strumenti privi di un collaterale a garanzia e pertanto espongono gli investitori al rischio di controparte, cioè al rischio di fallimento della banca emittente/garante. Anche gli ETC sono significativamente diversi dai Lyxor ETN; tra gli strumenti su singole commodity (alias ETC) quotati su ETFplus di Borsa Italiana, i Lyxor ETN sono infatti gli unici con collaterale non fisico noto ogni giorno in termini di quantità (100%), qualità (rating massimo AAAf di S&P’s) e tipologia (ETF su Titoli di Stato in Euro ). Gli unici con collaterale segregato al proprio interno, e come tale non aggredibile da terzi, in virtù di una legge primaria di uno Stato UE (e non di un accordo contrattuale privato. Gli unici ad essere costituiti in un Paese UE, nello specifico in Lussemburgo (e non in un paese extra UE della “black list” del Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 21/11/2001). Infine sono gli unici ad essere sottoposti ad un’Autorità di controllo della UE (si tratta della Commission de Surveillance du Secteur Financier – CSSF, l’autorità lussemburghese omologa della Consob).

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