Etf Securities, si scommette ancora (e troppo) sul dollaro

RISCHIO DI MANIPOLAZIONI? – Quello dei cambi è il mercato più liquido al mondo, con volumi medi giornalieri pari a 5,3 trilioni di dollari, ha una bassa correlazione con le classi d’attivo tradizionali ma non è regolamentato. Si fa riferimento al fixing (ogni giorno alle 16.30) e i prezzi sono basati su questo. Ecco perché il rischio manipolazioni sul mercato dei cambi è sempre in agguato. “È inutile temere le truffe su questo mercato perché è esso stesso una truffa”, taglia corto, in modo ironico, Massimo Siano, head of Italian market di Etf Securities. Il gruppo è cresciuto, dal punto di vista del patrimonio, del 32% da gennaio 2014. Oggi quota 30 Etc sulle valute, ha un patrimonio in gestione di oltre 150 milioni di euro con quasi 3 milioni al giorno di volumi scambiati.

CLIENTI PESSIMISTI SULL’EUROPA – “I nostri clienti sono long sul dollaro e short sull’euro a leva 3 e questo significa che i clienti sono pessimisti sull’Europa. Sta di fatto che stanno scommettendo molto su questo Etc ma non stanno avendo ragione, a mio avviso, sul cambio euro/dollaro”. Il prodotto in questione è EUS3 MI che, da gennaio 2014, ha aumentato il patrimonio del 51%, raccolto 54 milioni e rappresenta l’80% dell’intera raccolta. “A oggi il cambio più imprevedibile che ci sia, invece, è lo yen, ha moltissima volatilità. Di certo, per il trader è un bel cambio e, al contrario dell’euro sterlina, è molto trend”, precisa Siano.

UN EQUILIBRIO INSTABILE – E sul cambio euro/dollaro, fa sapere: “l’euro/dollaro in questo momento appare su un equilibrio instabile, l’area euro in Europa è oggettivamente in deflazione, mentre l’economia americana mostra segni di crescita anche nell’occupazione che potrebbero aumentare il tasso di inflazione. Se questo è lo scenario l’euro nei prossimi sei  mesi dovrebbe rafforzarsi a causa di un miglior potere di acquisto dei Paesi della zona euro rispetto agli Stati Uniti. Io scommetto sull’euro/dollaro a 1,45 nei prossimi sei mesi”. Infine, sull’oro. Conclude Siano: “tende ad aumentare di prezzo con l’aumentare della quantità di moneta in circolazione, viceversa con un aumento dei tassi e una conseguente politica restrittiva il prezzo dell’oro tenderebbe a scendere. Il governatore della Fed Yellen è stata fin troppo chiara con le sue dichiarazioni sul tapering e sull’aumento del tasso di interesse nel 2015, il prossimo anno quindi non sarà positivo per il prezzo del metallo giallo. Il 2014 invece è molto più incerto a causa dei conflitti geopolitici causati dalla Russia. Se non si risolveranno il mercato cercherà di investire sui beni rifugio e l’oro è il principale bene rifugio in circolazione”.

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