East Capital: Cina e Russia catalizzeranno il resto dell’anno

I mercati azionari hanno registrato un’improvvisa e brusca ripresa all’inizio dell’anno dopo un lungo periodo di crolli. La rinnovata propensione al rischio degli investitori li ha spinti nuovamente verso il mercato azionario dopo un periodo in cui avevano privilegiato la liquidità e gli investimenti più difensivi, come obbligazioni e oro. “Ma non tutti gli investitori lo hanno capito, e chi lo ha fatto si è comportato in modo diverso da ciò che normalmente accade nel caso di un ritorno della propensione al rischio”, ha spiegato Marcus Svedberg, capo economista di East Capital, società di gestione indipendente, specializzata e leader nei mercati finanziari dell’Est Europa e Cina.

Sotto la lente del gestore infatti la Russia che ha attirato finora l’interesse degli investitori che hanno osato guardare al Paese nonostante l’incertezza politica più forte del solito. “Una ragione dipende semplicemente dal fatto che i fondamentali sono interessanti”, commenta a proposito il getore. “Il mercato russo è più conveniente del 40% circa rispetto a quello brasiliano (in termini del rapporto tra prezzo e utili) e le società russe del settore dell’energia hanno iniziato a distribuire dividendi più alti”. “Persistono numerose incertezze sui mercati finanziari ma certamente questo insolito avvio d’anno avrà profonde conseguenze per il resto dell’anno, indipendentemente dagli avvenimenti del primo trimestre”. Quali? La minicorrezione di marzo può essere interpretata in due modi: come l’occasione di capitalizzare i profitti oppure come l’opportunità di tornare sul mercato in una fase di ribasso.

“I più agguerriti probabilmente continueranno a puntare sui mercati emergenti, ma la questione che dobbiamo porci è quali di questi mercati presenta le prospettive migliori per il resto dell’anno? La stessa Russia ha registrato i flussi più consistenti e l’andamento migliore tra i paesi Bric finora ma è ancora il paese più conveniente in presenza di diversi catalizzatori (la politica, l’ingresso nell’Organizzazione mondiale del commercio, le privatizzazioni, la riforma del mercato finanziario)”. Occhi puntati anche sulla Cina, nonostante abbia rallentato negli ultimi tre anni, facendo scendere le valutazioni, ma è ancora una di quelle in più rapida crescita al mondo.  “È probabile che nei prossimi mesi”, conclude il gestore, “gli investitori a caccia di rendimento si rivolgeranno alla Russia per il valore e alla Cina per la crescita, nella misura in cui proseguirà questa fase di rinnovata propensione al rischio”.

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