Beckett (Henderson): quel legame indissolubile tra mercato e politica

Il mercato è influenzato dalla politica molto più di quanto lo sia mai stato. Così esordisce Ollie Beckett, gestore dell’Henderson Horizon Pan European Smaller Companies Fund, nel suo ultimo report sui mercati. “La natura altamente imprevedibile della politica europea (o meglio della politica in generale) rende difficile qualsiasi decisione di mercato nel breve termine e la nostra previsione è che questi momenti di volatilità continueranno. Il nostro approccio a questo contesto, come con qualsiasi altra situazione di mercato, è quello di concentrarsi sui fondamentali microeconomici, che appaiono incoraggianti; bilanci forti, guadagni in aumento, buoni margini di gestione e valutazioni basse. Selezionando correttamente i propri titoli si potrà beneficiare, una volta che le condizioni di mercato si saranno normalizzate, di una rivalutazione dei fondamentali (come per esempio dal 2012 a oggi). Siamo anche in grado di utilizzare i periodi “a basso rischio” per aggiungere titoli molto scontati. Per esempio, nel quarto trimestre 2011 abbiamo aggiunto numerosi titoli deep value per i quali ci sembrava che l’eccessiva valutazione coincidesse con una prospettiva in realtà molto incerta. Questi titoli hanno dato un robusto contributo al portfolio nel 2012”.

”Per quanto riguarda il mercato delle small/mid europee nei prossimi 6-12 mesi, si può  affermare che il cambio del sentiment è stato rapido e il mercato dall’inizio del 2012 si è ripreso significativamente. Riteniamo probabile, e auspicabile, un prossimo periodo di consolidamento dei mercati. Anche se le Operazioni di Rifinanziamento a Lungo Termine della Banca Centrale Europea hanno aiutato a eliminare una parte di rischio residuo per i mercati (la carenza di liquidità), non sono certo la panacea di tutti i mali. Senza dubbio continueremo a seguire con attenzione il flusso di notizie sulla politica europea: occorreranno diversi anni per sistemare i bilanci degli stati oppressi dal debito. Tuttavia, considerando che i fondamentali rimangono alti e che le valutazioni ancora non aumentano, abbiamo fiducia nel fatto che il trend generale sarà verso una crescita e che il nostro portfolio è già ben posizionato per beneficiare di questo andamento”.

”L’approccio di investimento applicato a questo fondo è di indentificare i trend che sono alla base delle performance più stabili e di trovare le aziende con una posizione competitiva forte e un buon potenziale nel lungo periodo. Ci concentriamo in particolare sulla sostenibilità dei ritorni e sulla strategia. Ciò include la valutazione delle barriere d’entrata nonché della struttura clienti/ fornitori, allo scopo di assicurarci che la società sia ben posizionata per difendere i propri margini di profitto. Il nostro team gestisce un vasto programma di visite e riunioni con i vertici aziendali, da 500 e 700 incontri all’anno. Questo percorso ha lo scopo di valutare le strategie di business dell’azienda, nonché l’abilità del board di metterle in pratica. Questi incontri sono spesso più semplici e costruttivi rispetto a quanto non lo siano quelli con i vertici delle aziende più grandi”.

“Inoltre, è molto importante essere consapevoli dei trend di lungo periodo di un determinato settore industriale. Questo comprende l’analisi dei cambiamenti strutturali, del comportamento dei consumatori e degli avanzamenti tecnologici, al fine di valutare quanto specifici settori siano strategici all’interno del ciclo economico globale. E’ importante capire le dinamiche di un determinato business e conoscere le sue valutazioni. In sostanza, questo dipende dalla qualità dei flussi di entrate, dai fattori di rischio e dal ritorno potenziale offerto dalla valutazione stessa. La combinazione di business stabile e prezzo interessante fa sì che un titolo venga considerato un buon investimento”.

”Il fondo tipicamente è caratterizzato da una capitalizzazione di mercato inferiore a quella dei suoi concorrenti e dell’indice benchmark. Questo perché riteniamo che ci siano alcuni investimenti molto interessanti nell’area small cap, considerando la carenza di ricerche e l’alto potenziale di crescita. In conseguenza di ciò, il fondo ha subìto una volatilità maggiore rispetto al benchmark ma, in un periodo ragionevole, ha prodotto buoni risultati per i propri investitori. Infine, posso affermare che il fondo ha registrato performance superiori al benchmark a 1, 2, 3, 4 e 5 anni (al netto di fee e retail share class). Oltre l’85% dell’alpha generata può essere attribuita alla selezione dei titoli”.

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