Ing, ecco come investiranno gli italiani nel 2014

LA RICERCA DI ING – La crisi mette ancora alla prova le finanze dei risparmiatori in Europa, anche se cominciano a farsi strada i primi segnali di miglioramento. Rispetto allo scorso anno, calano infatti dal 44% al 41% gli europei che vedono peggiorata la propria situazione finanziaria, con un lievissimo cenno di progresso anche per l’Italia. È quanto emerge dall’ultima rilevazione della Ricerca Internazionale Ing con focus sui risparmi, realizzata in 13 paesi in Europa su un campione di 13 mila risparmiatori.

OTTIMISMO SUI RISPARMI – Davanti a un’Europa che mostra segnali di maggiore ottimismo sul fronte dei risparmi in pressoché tutti i Paesi intervistati, l’Italia registra un incremento ancora piuttosto contenuto: gli italiani che vedono peggiorate le proprie finanze negli ultimi tre mesi sono infatti il 58%, rispetto al 59% fotografato a inizio 2013. La Francia è invece l’unico Paese a dichiarare una situazione decisamente peggiore rispetto ad un anno fa: la percentuale di chi lamenta un calo delle proprie finanze passa infatti dal 46% dell’anno scorso al 55% attuale.

LA SODDISFAZIONE – Gli italiani non brillano per soddisfazione per i propri risparmi. Coloro che oggi si dicono soddisfatti del livello dei propri risparmi sono il 16%, un valore che subisce un calo rispetto al 25% dello scorso anno (quando c’era stata una ripresa rispetto al minimo del 12% del 2012). Guidano invece la classifica lussemburghesi, olandesi e austriaci, rispettivamente con il 45%, il 43% e il 38% di soddisfatti.

RISPARMI ACCANTONATI – La difficoltà a risparmiare dei connazionali aumenta: il 58% degli italiani dichiara che nell’ultimo anno la quota del denaro che è riuscita a mettere da parte è diminuito, un dato correlato al calo del 2,2% del PIL nazionale. Sale inoltre da 26% a 33% la percentuale degli italiani che non hanno risparmi accantonati, leggermente sopra la media europea di 32%, mentre il 49% non riesce ad aggiungere nuove somme al proprio gruzzolo.

LA PRUDENZA – Prevale la prudenza: gli europei si dicono infatti restii a spendere nel 64% dei casi e a chiedere prestiti nel 69%. L’Italia, insieme a Spagna e Francia, è tra i paesi dove i risparmiatori sono più riluttanti a spendere (76%) e ad accendere prestiti (74%). Solo l’11% degli italiani ha potuto permettersi di non ridurre le spese, contro una media europea del 22%.

GLI INVESTIMENTI – Ma dove si orienterà il risparmio degli italiani nel 2014? Una sezione dell’Indagine Ing dedicata alla Penisola dice che 5 italiani su 10 non investiranno, 2 su 10 sono ancora incerti, mentre chi investirà prediligerà depositi a termine (13%), titoli di stato (9%), mercato immobiliare (6%), azioni (5,3%), fondi investimento (4,9%), obbligazioni corporate (3,1%) e conti correnti (2,8%). E se nel 2013 il 17% degli italiani ha cambiato banca, per il 2014 possiamo ipotizzare che un altro 16,5% lo farà, a fronte di un 64,4% che non cambierà e di un 19% che ancora non sa.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!