Furet (Dorval): “Perché la festa sui mercati non è finita”

Nel 2008, pochi mesi prima che i mercati crollassero in seguito al fallimento di Lehman Brothers, Stéphane Furet (nella foto a destra) fu lungimirante e ridusse ad appena il 3% la quota di azioni presenti nel fondo da lui gestito, un prodotto ultraflessibile che si chiama Dorval Convictions, in cui la percentuale investita nelle borse può passare dallo 0% al 100% a seconda dello scenario internazionale. Proprio per questa ragione, Furet ritiene di avere oggi le credenziali giuste per fugare gli allarmismi sulle prospettive del settore azionario, dopo le correzioni dei listini verificatesi all’inizio di febbraio.
Furet, è amministratore delegato di Dorval Asset Management, società di gestione affiliata a Natixis Investment Managers (guidata in Italia da Antonio Bottillo, nella foto a sinistra).

E nel suo commento mensile di gennaio Furet non ha avuto problemi a scrivere che, secondo lui, la festa sui mercati non è finita, nonostante le prospettive di un rialzo dei tassi d’interesse. Anche dopo i cali delle borse di inizio febbraio, l’opinione di Furet non è mutata “perché”, dice, “raramente i periodi di rialzo dei tassi sono stati in passato sfavorevoli alle azioni, fatta eccezione per l’anno 1994”. Inoltre, anche in caso di un ritocco all’insù al costo del denaro, per il gestore è difficile che le banche centrali si orientino verso una politica monetaria fortemente restrittiva, perché il livello dell’inflazione resta ampiamente sotto le aspettative e gli obiettivi fissati.
In questo scenario abbastanza ottimistico per i mercati, le preferenze di Furet e del team di gestione di Dorval Convinctions si indirizzano verso titoli non difensivi. Tra questi, c’è un paniere di 17 banche europee, un gruppo di società a media capitalizzazione di settori ciclici e dell’infotech, oltre ad alcuni titoli del comparto delle costruzioni, appartenenti ad aziende esposte principalmente sui mercati dell’Europa continentale. Proprio in Europa si indirizza la visione ottimistica di Dorval Am, con un focus particolare sui paesi del Sud, dalla Grecia alla Spagna passando per l’Italia.

Dorval ha una view positiva sui paesi della parte meridionale del Vecchio Continente soprattutto a livello macroeconomico. “Il Sud Europa sta uscendo dalla morsa dell’indebitamento”, dice Sophie Chauvellier (nella foto a destra), responsabile della ricerca economica e e dell’asset allocation di Dorval, che ricorda un particolare importante: la crescita del pil nominale di alcune nazioni come la Spagna e la Grecia ha superato il costo per interessi che gli stessi paesi affrontano ogni anno per finanziare il proprio debito.

 

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