UN ROSSO DA 522 MILIONI – L’industria italiana degli hedge fund ha chiuso il primo trimestre del 2013 con un rosso di 522,1 milioni di euro e con asset totali pari a 5 miliardi di euro. E’ quanto emerge da un report dell’ufficio studi di MondoAlternative, secondo cui in Europa i fondi Ucits alternativi hanno raccolto 7,3 miliardi di euro, mentre a livello mondiale le sottoscrizioni dei prodotti hedge sono state pari a 15,2 miliardi di dollari, portando il patrimonio gestito a 2.375 miliardi di dollari. Il problema dell’Italia, evidenzia lo studio, è che l’industria nazionale degli hedge è costituita principalmente da fondi di fondi, che a livello mondiale hanno registrato riscatti per 5 miliardi di dollari.
LE SGR ITALIANE – Alla fine del primo trimestre le sgr operative nel Belpaese che gestiscono fondi hedge di diritto italiano erano trenta, per un totale di 63 fondi di fondi, 6 fondi di fondi misti e 19 fondi single manager. Nel dettaglio, le prime sgr per patrimonio gestito sono Pioneer IM sgr (689,8 milioni di euro); Hedge Invest sgr (607,6 milioni di euro) e Global Selection sgr (552,8 milioni di euro). Seguono, al quarto e quinto posto, Kairos Partners sgr (548,1 milioni di euro) e Tages Capital sgr (442,2 milioni di euro).
I FONDI UCITS ALTERNATIVI – A fare da contraltare alla situazione degli hedge fund tricolore c’è l’industria dei fondi Ucits alternativi. Secondo MondoAlternative, le masse che gli investitori italiani hanno riversato nel settore ammontano a circa 10,5 miliardi di euro, che portano il patrimonio totale investito in strategie hedge a 15,5 miliardi di euro. Guardando nello specifico ai fondi Ucits alternativi gestiti o in delega di gestione a sgr italiane, secondo i dati raccolti da MondoAlternative, 21 società di gestione del risparmio gestiscono 37 fondi single manager e 9 fondi di fondi, per un totale di 3,4 miliardi di euro.