Isae, qualcosa è cambiato

Mesi fa si prevedeva un Natale magro, con la crisi alle spalle e il risparmio obbligatorio per fronteggiare la situazione di povertà in cui vigevano le famiglie.
Tuttavia qualcosa è cambiato.
Secondo quanto calcolato dall’Isae, infatti, la fiducia dei consumatori è in continua crescita e si asseta a dicembre ai valori più alti riscontrati dal luglio del 2002.
Insomma è forte la voglia di dimenticarsi della crisi e l’indice dell’istituto si impenna fino a livello 113,7 punti, rispetto ai 112,8 di novembre, mentre le stime degli analisti indicavano un dicembre in calo a quota 112,5.

“Ad aumentare sono soprattutto le attese per i prossimi mesi, che salgono in termini di indice aggregato da 104,7 a 106,2 sui massimi dal novembre 2003. Migliorano anche le opinioni sulla situazione personale (da 121,6 a 123,7) e quelle sulla situazione corrente (da 118,3 a 118,7)”, ha diffuso l’Isae in una nota.

Ma l’Italia si sa, è un Paese contraddittorio; pare infatti che i consumatori, fiduciosi nel consumo, siano pessimisti circa la situazione dell’economia nazionale.
“Indicazioni marcatamente più favorevoli provengono tuttavia quasi esclusivamente dalle possibilità future di risparmio e dalla convenienza di acquisto di beni durevoli, mentre tutte le altre variabili risultano per contro in moderato peggioramento o più stazionarie”, continua l’Isae mentre, per quanto riguarda i prezzi, prosegue il rallentamento della dinamica inflazionistica.

Mentre la neve cade su tutta la penisola, i recuperi di ottimismo non sono uniformi. Se si guardano infatti i risultati su base territoriale la fiducia è più alta e in salita di due punti nel nord est e al centro, mentre a nord ovest è più moderata e nel mezzogiorno addirittura in lieve diminuzione.
 

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