Legg Mason, puntare sull’obbligazionario asiatico

Keith Gardner e Julia Ho, gestori del fondo Western Asset Asian Opportunities Fund di Legg Mason, che detiene 655 milioni di dollari di investimenti, propongono il loro punto di vista sui mercati obbligazionari asiatici, che a loro avviso hanno dimostrato una notevole resilienza in un ambiente globale molto turbolento.

Nell’ultima settimana, hanno spiegato gli esperti, “nei mercati obbligazionari asiatici in valuta locale si è assistito a una notevole volatilità, ma anche così la performance è stata positiva. L’avversione al rischio è stato chiaramente il tema dominante dopo il declassamento del rating AAA degli Stati Uniti da parte dell’agenzia Standard &Poor’s euno sfondo di dati degli indicatori delle economie occidentalideboli. Di fronte al cedimento dei mercati azionari, le obbligazioni asiatiche sono state in generale rafforzate da flussi di capitale alla ricerca di titoli di qualità”.

Corea del Sud
“È uno dei mercati che abbiamo privilegiato per molto tempo, recentemente tuttavia più per l’aspetto valutario che obbligazionario. Negli ultimi 12 mesi la curva dei rendimenti si è tutta spostata verso una performance molto positiva delle scadenze lunghe, che è proprio dove eravamo posizionati. Il nostro ragionamento è stato che a livello monetario in Corea si continua a procedere con una politica restrittiva e, a nostro avviso, questo impatterà negativamente le scadenze brevi. Più importante ancora è il fatto che la posizione fiscale della Corea è migliorata più di quanto ci si attendeva. Da una parte, questo si spiega con una crescita molto più robusta del previsto, che è positiva per l’aspetto fiscale e, dall’altra, con la situazione di stallo nella quale si trova il governo, con un presidente che ha sempre meno potere. Il risultato è che alcuni dei piani di spesa infrastrutturale sono stati accantonati momentaneamente.
Il deficit della Corea del Sud ora sta appena sotto il 2%, mentre l’anno scorso si avvicinava al 3%. Questo vuol dire che si emettono meno obbligazioni. Il ciclo della politica monetaria coreana sembra essere entrato in una fase più avanzata: avendo davanti solo uno o due rialzi dei tassi, la curva si è appiattita e dunque abbiamo spostato una parte della nostra esposizione verso il suo avvallamento”.

Indonesia
“Il mercato indonesiano ci ha fatto esitare nella prima parte dell’anno. Questo perché la Banca di Indonesia ha gestito la pressione inflattiva in maniera poco incisiva. Alla fine, a febbraio, ha reagito, il che ha rappresentato  una buona notizia, causando tuttavia una caduta del mercato.
All’inizio dell’anno abbiamo ridotto la nostra esposizione all’Indonesia, ma da allora l’abbiamo ricostruita, privilegiandola leggermente rispetto alle altre. La nostra preferenza va alle scadenze più lunghe della curva.
In  Indonesia, l’inflazione ha recentemente ceduto un po’. Uno sguardo ai dati degli ultimi tre mesi mostra che è rimasta sotto il target  della Banca centrale e questo dovrebbe essere positivo per il mercato.
Il mercato obbligazionario indonesiano continuerà a essere sostenuto, inoltre, dal fatto che il rating del suo credito sovrano dovrebbe essere rivisto al rialzo  nei prossimi 12 mesi,diventando credito di prima qualità. In più, è uno dei mercati obbligazionari asiatici che offre i rendimenti più alti e, in ragione di ciò, continuiamo a privilegiarlo”.

Singapore
“La performance del mercato di Singapore è stata molto robusta rispetto agli altri mercati obbligazionari della regione e ciò è attribuibile soprattutto alla  valuta.
Continuiamo a preferire le scadenze più lunghe perché la curva dei rendimentiqui è molto marcata, sia rispetto ai dati storici sia rispetto a tutte le altre curve dei rendimenti della regione.
La previsione della dinamica dell’offerta e della domanda del mercato di Singapore per la seconda metà dell’anno è anch’essa positiva. L’offerta non è molto abbondante, ma al tempo stesso il mercato è considerato un  mercato sicuro e per questo resterà forte, in particolare nelle scadenze lunghe”.

India
“L’India è uno di quei paesi che deve affrontare delle difficoltà di fondo: il deficit e l’inflazione.
Inizialmente avevamo quindi ridotto la nostra posizione, ma l’inflazione ha continuato a sorprenderci positivamente e la curva dei rendimenti, diversamente dalle altre curve dei rendimenti della regione, si è mossa verso l’alto. Il risultato è che questo mercato è diventato un po’ più interessante.
Nel momento della svendita del mercato obbligazionario indiano, abbiamo ricostruito le nostre posizioni sottoppesate o neutre nel mercato degli swap. Ciò è avvenuto principalmente tra aprile e maggio e, mentre si verificava  anche una svendita anche nel mercato degli swap. Alla fine questo mercato ha registrato una performance superiore a quello obbligazionario e ciò ha rappresentato un vantaggio significativo per il nostro portafoglio, perché la nostra esposizione alle varie scadenze era stata realizzata principalmente tramite il mercato degli swap”.

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