Azimut modifica il patto, libero l’11,3% del capitale

AZIMUT PERDE QUOTA – Azimut modifica il patto di sindacato per “meglio adattarlo all’evoluzione del gruppo e alle esigenze dei partecipanti allo stesso”.  Lo spiega una nota diffusa da Timone Fiduciaria, società presso cui sono costituite in deposito fiduciario le azioni degli aderenti al patto, pari al 19,2% del capitale. I soci pattisti, spiega la nota, hanno deciso di apportare cambiamenti al fine di consentire una maggiore flessibilità circa i limiti e le procedure di trasferimento delle azioni conferite al patto stesso. In pratica, “al 18 maggio le azioni rese trasferibili, e quindi sottratte al vincoli di blocco, rappresentano l’11,3% del capitale sociale di Azimut“. Ciascun aderente al patto però, potrà  vendere liberamente sul mercato le azioni trasferibili soltanto dopo 30 giorni dalla data di modifica, quindi non prima del 18 giugno. Ma se conferirà l’incarico a Timone Fiduciaria, potrà accedere alla vendita già da oggi e fino al 31 dicembre 2015.

Pietro Giuliani, presidente e a.d del gruppo, conserverebbe titoli sottoposti a vincolo di blocco fino all’età pensionabile e pari ad almeno lo 0,35% del capitale anche se cedesse tutte le azioni liberate. Il valore si incrementerebbe ogni anno, tramite strumenti partecipativi, di uno 0,05%. La scadenza del patto è fissata al 7 luglio 2016.

PESANO MODIFICHE PATTO – Secondo un reporti di Citigroup, l’11,3% di Azimut liberato con le modifiche al patto “potrebbe finire sul mercato”. Si tratta infatti di titoli detenuti da manager del gruppo, che finora erano vincolati fino alla pensione (65 anni di età), mentre ora i manager con oltre 9 anni di anzianità si vedono bloccato solo il 25% dei titoli che detengono. Dato che attualmente “il 90% delle azioni del Patto è detenuto da advisor e manager con oltre 9 anni di seniority”, questo significa che il 75% di tali titoli (appunto l’11,3% del capitale circa) potrebbe riversarsi sul mercato in un futuro più o meno prossimo, concludono gli analisti.

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