Sidoti (Wisdom Tree): “Posizioni tattiche sul petrolio”

TAGLIO DI PRODUZIONE – Assumere posizioni tattiche sul petrolio. E’ la strategia indicata da Antonio Sidoti, sales director per l’Italia di Wisdom Tree Europe (nella foto). “A seguito dell’accordo dell’Opec, grazie all’intesa tra Arabia Saudita e Iran, la produzione è stata ridotta a 32,5 milioni di barili giornalieri rispetto ai 33,2 milioni del mese scorso”, ha scritto Sidoti in un commento. Questo significa, inoltre, che rispetto al mese precedente ci dovrebbero essere meno di 700mila barili in circolazione. All’inizio, appena dato l’annuncio, il crude oil ha registrato un significativo impatto di prezzo, dovuto principalmente ai trading system algoritimici degli hedge fund che operano secondo istruzioni programmate ma successivamente, la maggior parte della comunità degli investitori sembrerebbe non aver seguito questa tendenza, probabilmente a causa della forte perplessità riguardo i trend dei prezzi petroliferi rimasti incerti per il resto della seduta.

POSIZIONI TATTICHE – Non vi è certezza, infatti, che la produzione a livello mondiale non subisca ulteriori aumenti, in quanto vi sono altri paesi come la Russia che, nel bel mezzo della crisi economica, avrebbe bisogno di aumentare la produzione di petrolio considerando anche i costi che deve in ogni caso sopportare per il mantenimento degli oleodotti. Dall’altro punto di vista, non bisogna dimenticare lo shale oil negli Stati Uniti dove la tecnologia di estrazione sta compiendo ulteriori passi avanti e potrebbe prevedere break even più bassi in futuro. A questo si aggiunge che all’interno dei paesi sviluppati vi è uno stock di 3 miliardi di barili e che il greggio si trova attualmente in una condizione di contango, non vi sarebbe infatti un’aspettativa di penuria dell’offerta. Crediamo che nell’attuale contesto, assumere delle posizioni tattiche sul petrolio potrebbe essere una delle soluzioni per gestire il rischio dovuto alla volatilità della commodity. Potrebbe essere interessante considerare anche l’oro ma soprattutto un paniere diversificato di materie prime che sfruttando la decorrelazione reciproca aiuterebbe a tagliare significativamente la volatilità.

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