Modello coach per crescere

Un coach capace di imprimere le direttive di sviluppo per l’azienda, ma anche di coordinare le risorse disponibili, facendo emergere il valore delle individualità. È il modello manageriale seguito da Giuseppe Rovani, direttore generale di Banca Euromobiliare (gruppo Credem), che a PRIVATE racconta i piani per i prossimi mesi e le passioni personali.

Partiamo dalla società. Quali sono gli obiettivi di Euromobiliare per il 2016?
Lo scorso anno abbiamo registrato flussi positivi per circa 200 milioni di euro a trimestre, raggiungendo quota 10 miliardi a fine settembre. Le masse sotto consulenza ammontano all’80% del totale. Per l’anno in corso contiamo di proseguire nel percorso di crescita attraverso il reclutamento di promotori finanziari e private banker di elevato standing, continuando a investire in tecnologia per garantire ai nostri clienti un livello di servizio ai vertici del sistema in termini di qualità ed efficienza. Siamo convinti che la strada per raggiungere tale obiettivo passi necessariamente anche attraverso la selezione di professionisti con una consolidata esperienza nella gestione dei grandi patrimoni e un’affermata leadership sul territorio. Inoltre, prevediamo di continuare ad investire in tecnologia e innovazione di processo per sviluppare strumenti in grado di semplificare le attività operative di raccolta ordini e di collocamento.

Come vede l’evoluzione del mercato private in Italia dal lato dell’offerta? Si va verso un consolidamento?
Il settore è in continua evoluzione sia dal punto di vista delle scelte di investimento, che dei temi relativi alla consulenza. Catturare e trattenere le nuove generazioni è un tema intrinsecamente collegato a quello della digitalizzazione.
Penso che nei prossimi anni all’impiego crescente delle tecnologie andrà rapidamente affiancato il cambiamento culturale e il ripensamento strategico dei modelli di servizio, con conseguenti dinamiche di aggregazione. Dopo l’annunciato consolidamento del mondo delle banche cooperative, la “macchina” si è messa in moto e il sistema bancario sarà oggetto di operazioni straordinarie finalizzate a garantire massima efficienza nell’erogazione del servizio al cliente risparmiatore/investitore.

Che impatto avrà, a suo avviso, la Mifid II?
Rappresenta un’evoluzione di un lungo percorso che mira a rafforzare le tutele per il risparmio. Per quanto ci riguarda, non ci attendiamo stravolgimenti. Abbiamo sempre adottato un modello ad architettura aperta, garantendo un servizio basato su un approccio pragmatico e lasciando piena autonomia al cliente di scegliere le migliori soluzioni di investimento più adeguate al suo profilo.

Passando alle questioni personali, quale stile di leadership segue?
Credo fermamente nel lavoro di squadra, vedo il mio ruolo dal punto di vista di un coach. Dietro alla grande forza di Banca Euromobiliare vi è infatti una squadra coesa, determinata e orientata al risultato. Il clima da noi è molto collaborativo e seppur dai ritmi intensi, cerco sempre di trovare un momento di confronto con i miei collaboratori per ascoltare il loro punto di vista, supportato da analisi e proposte. Ho sempre creduto nella valorizzazione del capitale umano, e sin dalla fondazione, la nostra banca ha sempre ritenuto che la tutela e la valorizzazione del patrimonio dei nostri clienti nel tempo passi anche attraverso progetti di formazione e di crescita professionale delle persone.

Chiudiamo con qualche domanda di carattere personale. Quali sono le sue passioni al di là dell’ambito professionale?
La mia passione principale è lo sport, anche se il tempo libero è sempre poco poiché il lavoro occupa la maggioranza del mio tempo e dei miei pensieri. In particolare, per cercare di essere sempre più in forma possibile, pratico con buona frequenza la palestra e in inverno lo sci alpino.

Ci sono libri o film che ricorda con particolare interesse e perché?
Mi piacciono i saggi e i film di storia più o meno recente. Temo di essere anche in questo campo noiosamente monotematico: l’ultimo libro che ho sul comodino è “La battaglia di Bretton Woods” e l’ultimo film che ho visto è stato “La grande scommessa”.

Luigi dell’Olio

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