L’incertezza sulla voluntary2

Che seguito avrà la voluntary disclosure 2? Il quesito si fa strada tra gli addetti ai lavori dopo aver letto la prima bozza del provvedimento destinato a convincere chi non ha aderito alla prima procedura di regolarizzazione conclusa lo scorso anno. A sentire i fiscalisti, se la scorsa volta c’era il forte incentivo dello stop ai conti da parte delle banche elvetiche, oggi manca una pressione di questo tipo. E non sembra agire in questa direzione la “minaccia” di scambi d’informazioni con i Paesi da poco entrati nella white list, dato che le procedure sarebbero lunghe e incerte.
Del resto crea più di qualche perplessità anche la cifra indicata dal Governo come possibile incasso, vale a dire 1,6 miliardi di euro. Nella prima edizione della voluntary era stata indicato nella Legge di Stabilità una stima teorica di 1 euro. Questa volta si è alzata la posta, ma si è pure indicata una clausola di salvaguardia, destinata a coprire l’eventuale scarso gettito. Sono in molti a temere che alla fine si procederà in questa direzione con un mini incremento delle accise e altri tagli di spese.

Luigi dell’Olio

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