Risparmio gestito – Fiat offre il 10%

Il panico e la mancanza di fiducia nei confronti dei Paesi periferici dell’Eurozona non hanno risparmiato l’Italia, recentemente oggetto di attacchi speculativi dagli effetti drammatici sulle quotazioni dei titoli obbligazionari italiani, in particolare i BTP. Tuttavia “nonostante l’elevato debito pubblico Italiano sia tra i più alti al mondo l’avanzo primario tornerà in positivo nel 2011, per continuare a crescere nel corso degli anni a venire, contribuendo così alla progressiva diminuzione del debito pubblico, aumentato significativamente dal 2009 ad oggi”, questa la visione di Gianmaria Panini, responsabile del mercato italiano di Genève Invest, società svizzera specializzata in investimenti obbligazionari, che punta ad offrire ai propri clienti un rendimento annuale atteso nell’ordine del 7%.

La manovra finanziaria da 45,5 miliardi di Euro approvata di recente dal Governo punta alla riduzione del rapporto tra deficit e Pil, portandolo all’1.4% nel 2012, per poi azzerarlo nel 2013, in anticipo di un anno rispetto a quanto precedentemente pianificato.
“L’indebitamento privato in Italia è inoltre sensibilmente inferiore alla media europea; prendendo in considerazione il debito aggregato, anziché il rapporto tra deficit e Pil, la situazione italiana risulta sostenibile e paragonabile a quella di Germania e Francia”.

Alla luce di queste considerazioni “risultano di particolare interesse diverse obbligazioni italiane, le cui quotazioni sono state falcidiate dalla speculazione su di un presunto rischio default al pari di Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo”.
Tra tutti i Buoni Poliennali del Tesoro, dopo aver raggiunto rendimenti record vicini al 6%, si sono ora stabilizzati “a livelli comunque vantaggiosi, consentendo di ottenere facilmente rendimenti compresi tra il 4 ed il 5% su scadenze a medio termine. Il BTP (ISIN: IT0004361041) con scadenza Agosto 2018, ad esempio, quota vicino alla parità ed offre una cedola pari al 4,5%”.

In ottica corporate “segnaliamo invece un’emissione di Fiat (ISIN: XS0647264398) caratterizzata da un prezzo attorno a 87, scadenza a luglio 2018 e cedola fissa del 7.375%. Il rendimento garantito risulta quindi vicino al 10%”. Il taglio minimo di 100.000 Euro tuttavia rende consigliabile l’acquisto tramite un intermediario che ne consenta la suddivisione.

L’attuale posizionamento di mercato di Fiat è rafforzato dall’alleanza con Chrysler che consentirà ai due costruttori di espandere la propria offerta sfruttando architetture comuni, know how e componentistica, raggiungendo la massa critica necessaria a competere globalmente entro i prossimi tre anni. “Riteniamo quindi la casa automobilistica italiana abbia le potenzialità per competere con successo in un mercato sempre più concorrenziale in termini di costi e prodotti offerti”.

L’obbligazione in oggetto gode quindi di un grande potenziale derivante dal prezzo di mercato, “destinato secondo le nostre analisi a superare sul mercato secondario di gran lunga il valore nominale”. Considerando infatti le emissioni obbligazionarie di Daimler, BMW e Volkswagen, immuni dai recenti attacchi sui paesi periferici dell’Eurozona, “difficilmente il rendimento effettivo supera il 3%, uno spread decisamente elevato che a nostro parere non è destinato a persistere a lungo; riteniamo infatti che l’obbligazione Fiat sopra citata sia destinata a rivalutarsi considerevolmente nel medio periodo, arrivando a quotare al 110/115% del valore nominale”.

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