Usa: Standard Chartered nella bufera, smentisce transazioni con Iran

STANDARD CHARTERED SMENTISCE LE TRANSAZIONI CON L’IRAN – Il colosso bancario Standard Chartered ha smentito di avere nascosto transazioni con l’Iran per circa 250 miliardi. La replica arriva dopo le accuse mosse dal dipartimento di servizi finanziari dello Stato di New York, che ieri hanno mandato a picco le azioni della banca in Borsa. “Il gruppo respinge fermamente la posizione o la descrizione dei fatti così come è esposta nell’ingiunzione emessa dal Dfs (Dipartimento dei servizi finanziari di New York)”, ha detto la portavoce dell’istituto, Annemarie Durbin. E soprattutto, ha sottolineato, questo provvedimento non contiene “una corretta versione dei fatti”. Standard Chartered, la cui attività si concentra in Asia e nei Paesi emergenti, “prende sul serio le proprie responsabilità e si impegna a rispettare sistematicamente le leggi e i regolamenti che la interessano”, ha aggiunto.

L’ACCUSA – Secondo l’accusa Standard Chartered avrebbe guadagnato centinaia di milioni di dollari da una serie di transazioni con entità finanziarie iraniane sottoposte a embargo dal governo degli Stati Uniti. Le operazioni sospette non sarebbero state compiute all’insaputa dei vertici dell’istituto, una circostanza corroborata del fatto che alcuni dipendenti americani della banca nel 2006 avrebbero informato i propri superiori a Londra che i rapporti con l’Iran rappresentavano un grave rischio reputazionale per la banca.

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