Di Patrizi: come Pictet nessuno mai

Come sta terminando per Pictet Asset Management il 2013 sul mercato italiano? “Molto bene”, è la risposta che arriva da Luca Di Patrizi, managing director e country head di Pictet Asset Management in Italia. “Grazie al consolidato rapporto con i nostri partner distributivi in Italia chiuderemo l’anno con una raccolta netta di quasi 2 miliardi di euro”.

Quindi qual è la vostra sintesi dell’anno che si sta chiudendo?

In un momento di grande incertezza a livello politico e volatilità sui mercati, la solidità e stabilità del nostro modello di business rappresentano un chiaro vantaggio per i nostri clienti che, mai come in questo momento, dimostrano di apprezzare il nostro stile di gestione volto anzitutto a contenere la volatilità e proteggere il patrimonio, con un’attenzione particolare al controllo del rischio. Ma al di là della raccolta, ciò che ci fa ancora più piacere sono gli attestati di stima e la riconoscenza testimoniataci da chi utilizza abitualmente le nostre soluzioni d’investimento e il servizio di consulenza Pictet, molto apprezzato dai nostri partner distributivi. Anche quest’anno infatti il giudizio espresso dal campione di promotori interrogati da GfK Eurisko sul livello di servizio offerto dalle diverse fabbriche prodotto premia Pictet proprio in termini del supporto commerciale, qualità della consulenza, efficacia e originalità dei contenuti formativi.

Quali sono i prodotti che vi hanno permesso di raggiungere risultati così importanti in un anno complicato sui mercati come il 2013?

Le nostra gamma prodotto, fortemente specializzata e frutto dell’approccio distintivo di una boutique da sempre dedicata a servire clientela privata di elevato standing, ci ha portato nel tempo a lanciare prodotti con logiche diverse dal resto del mercato, spesso giocando un ruolo di precursori. Basti pensare alla peculiarità della nostra gamma di fondi azionari tematici, molti dei quali rappresentano prodotti unici sul panorama mondiale. Oggi la gamma tematica Pictet annovera prodotti innovativi e di grande successo che investono sull’acqua, l’energia pulita, la sicurezza, le risorse forestali, l’agricoltura, le biotecnologie, i farmaci generici, le comunicazioni digitali e il lusso. Ed è proprio il Pictet-Global Megatrend Selection, prodotto azionario globale che investe in tutte le tematiche sopra citate, che ha riscontrato quest’anno il maggior successo commerciale tra i nostri partner distributivi. Si tratta di un fondo che il 31 ottobre scorso ha festeggiato cinque anni dalla nascita, mettendo a segno una performance annualizzata in euro pari al 14,26% dal lancio, facendo meglio dell’Msci World (+12,70). Da inizio anno al 12 novembre 2013 il rendimento è del 17,31%. Sul fronte obbligazionario la soluzione di investimento preferita dai nostri clienti è il Pictet-EUR Short Term High Yield, fondo che investe nelle obbligazioni high yield europee con duration strutturalmente bassa, in una logica di “buy and hold”. In un contesto di generale difficoltà nel trovare fonti di rendimento obbligazionarie attraenti e con bassa volatilità, le particolari caratteristiche di questo prodotto configurano in effetti una soluzione semplice e originale per godere dei benefici dell’high yield europeo senza la volatilità ad esso tipicamente associata. La performance da inizio anno al 17 novembre 2013 è del 4,22%, a fronte di una volatilità incredibilmente bassa: 2,35%.

Quali sono i caratteri distintivi del servizio che offrite alle reti di distribuzione italiane?

Oltre ai prodotti e forte del proprio dna, Pictet continua a porsi al servizio della consulenza finanziaria, offrendo servizi e strumenti utili per lo sviluppo professionale dei promotori finanziari e private banker italiani. Il servizio che offriamo pone particolare attenzione all’analisi dei mercati e alla conseguente costruzione di portafoglio, con un’attenzione maniacale al controllo del rischio. In effetti la tematica della costruzione ottimale di un portafoglio è da sempre un argomento caro a Pictet, convinti che quanto maggiore è l’incertezza sul mercato tanto più importante diventa concentrarsi sulla solidità della barca, cioè la robustezza dell’asset allocation, piuttosto che cercare di prevedere la direzione del prossimo vento. La qualità dei professionisti nel team di Pictet, la continua presenza sul territorio, l’efficacia e l’originalità della nostra proposta formativa costituiscono i fattori chiave di successo nel rapporto con le reti di distribuzione italiane. Naturalmente è essenziale fornire performance e soddisfazione a livello di prodotto, ma al livello più elevato ci poniamo l’obiettivo di offrire ai nostri partner distributivi un’esperienza di investimento ampia e saldamente basata su principi di sostenibilità e valori che da sempre sono associati alla nostra storia: indipendenza, eccellenza, integrità e rispetto.

Quali sono le principali sfide e i cambiamenti che l’industria del risparmio dovrà affrontare nei prossimi mesi? Lei quale idea si è fatto a riguardo?

Gli investitori privati, consigliati in modo sempre più professionale dalle reti di promotori finanziari e private banker italiani, pilastro fondamentale della nostra industria, rappresentano ormai gli “azionisti di maggioranza” delle fabbriche prodotto. A fronte del progressivo sfaldamento del sistema di previdenza sociale statale, il risparmiatore italiano sta in effetti diventando sempre più consapevole in merito alla necessità di costruirsi una riserva finanziaria per la pensione. In un simile contesto, nel prossimo futuro la sfida più importante riguarda l’auspicata introduzione di una tassazione con aliquota ridotta nell’ambito di Piani individuali di risparmio, da creare appositamente per incentivare il risparmio a lungo termine delle famiglie italiane, il linea con quanto avviene nella maggior parte degli altri Paesi. È noto infatti come le scelte di investimento degli investitori italiani siano afflitte, in misura superiore rispetto ad altri Paesi, da un’estrema avversione al rischio, dalla brevità dell’orizzonte temporale e dal conseguente fenomeno del market timing. L’istituzione di Piani individuali di risparmio con tassazione ridotta incoraggerebbe ad allungare l’orizzonte temporale degli investimenti, migliorando il canale di trasmissione risparmioinvestimenti.

In generale, come vedete l’Italia nella cornice della crisi europea?

La situazione politica italiana è ovviamente fonte di preoccupazione. Grazie ai sacrifici fatti nell’ultimo anno i nostri conti pubblici sono al momento sotto controllo ma permane un problema enorme di competitività che richiede un governo forte e coraggioso del Paese. In ogni caso, nel medio periodo o si trova una sintesi politica a livello europeo oppure l’area Euro sarà destinata a rivivere momenti di grande turbolenza, indipendentemente dal merito di credito dei singoli Paesi.

Per concludere, in che modo Pictet guarda al futuro sul mercato italiano?

Con ottimismo. Da una parte, infatti, il risparmiatore italiano ha riscoperto il fondo d’investimento quale strumento ideale per diversificare con successo i propri investimenti al di là dell’esposizione storica sul mercato domestico italiano. Dall’altra parte, i promotori finanziari continuano a svolgere un lavoro di grande professionalità, offrendo un servizio di elevata qualità che ormai è diventato un modello anche a livello internazionale. In questo contesto siamo convinti che il successo personale di ogni promotore finanziario e private banker italiano sia una condizione per il nostro stesso successo e pertanto continueremo a lavorare con passione in tal senso, fornendo loro strumenti e servizi per metterli in condizione di interpretare e soddisfare i bisogni dei clienti nel miglior modo possibile..

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