Da Lyxor il “Barometro investimenti alternativi”

I prezzi del petrolio hanno registrato un’impennata durante il mese sulla scia delle previsioni più positive dell’Energy Information Administration e dell’inizio di una più lenta capitalizzazione dei titoli USA. I negoziati tra la Grecia e la Troika hanno causato elevate oscillazioni nel mercato. Nella seconda metà del mese, i mercati dell’EMU sono stati controcorrente oggetto di operazioni di “take profit”. Le azioni dell’eurozona hanno registrato  +1%, mentre i rendimenti del Bund tedesco a 10 anni hanno recuperato 10 bps dai livelli minimi, seguiti dai Treasury USA. Nonostante i fondamentali in US siano molto deboli, i mercati azionari hanno beneficiato di una stagione di ricavi favorevole. Nei Mercati Emergenti, i mercati azionari hanno ricevuto una notevole spinta dai mercati cinesi,  evidenziando gli sforzi delleasing monetario, e sono state favorite dalla liberalizzazione del mercato.

I fondi L/S Equity hanno registrato le migliori performance ad aprile, con i fondi long bias che hanno guadagnato il 4,5%. In tale contesto, i gestori asiatici si sono contraddistinti, sostenuti dai mercati cinesi in forte rialzo. Il rally ha sorpreso per la sua portata, realizzandosi in un contesto caratterizzato dal processo di deleveraging strutturale in Cina, con numerosi segnali di graduale rallentamento economico, e sostenuto anche dall’espansione monetaria. La PBOC, che ha già tagliato due volte i tassi e l’RRR (Required Rate of Return), immettendo liquidità per 1 trilione RMB attraverso diversi canali,dovrebbe attuare un ulteriore allentamento. Anche la liberalizzazione del mercato ha rappresentato un fattore determinante per il rally. L’autorizzazione ad aprire più conti presso molteplici società di intermediazione e l’accesso facilitato per gli investitori stranieri attraverso l’Hong Kong-Shanghai Stock Connect e per quelli della Cina continentale attraverso la borsa di Hong Kong, hanno contribuito a liberare ingenti flussi di acquisto. I flussi locali sono stati particolarmente consistenti. È importante notare che i nostri gestori asiatici hanno ottenuto extra-rendimenti, dalla aggiustati per la loro esposizione netta.  Al contempo, i gestori statunitensi hanno continuato a generare alfa, sostenuti dall’atteggiamento ancora accomodante della FED e da una earning season più migliori positiva del previsto. Anche i gestori europei hanno registrato performance soddisfacenti, soprattutto con riferimento alle strategie market neutral, da quando il momentum YTD ha cominciato ad esaurirsi.

I fondi Event Driven hanno segnato una battuta d’arresto ad aprile dopo svariati mesi di solide performance dovute alla crescente propensione al rischio e al recupero dei premi di illiquidità. I fondi M&A hanno attraversato in maniera soddisfacente la fase di aumento della volatilità dei deal spread. Nello specifico, hanno limitato i danni della conclusione dell’accordo TWC-Comcast e assunto posizioni in diverse operazioni nel settore healthcare annunciate di recente. La volatilità è aumentata anche per i fondi Special Situation. Questi ultimi, dopo un inizio del mese positivo, hanno in seguito ceduto parte del terreno guadagnato. I persistenti segnali di un rallentamento negli Stati Uniti e le valutazioni elevate hanno contribuito ad una stagnazione delle posizioni event-driven, comprese le partecipazioni attive.

Il Lyxor L/S Credit Arbitrage Index ha evidenziato un andamento flat durante il mese. La dispersione dei rendimenti del fondo è stata tuttavia elevata. Gli sviluppi nell’Eurozona e in Asia hanno costituito i principali fattori determinanti. Le vicende greche sono state perlopiù ignorate finora dai mercati globali. Ad aprile, un premio  al rischio ha iniziato ad essere scontato a causa dello stallo nei negoziati e l’approssimarsi delle scadenze di rimborso del debito. L’inversione registrata dagli spread dei Paesi periferici si è rivelata contraria al vigore del QE e ha colto alcuni gestori di sorpresa. In Asia, i mercati del credito non hanno evidenziato la stessa solidità dei mercati azionari, in controtendenza tra l’allentamento monetario e il deleveraging strutturale, soprattutto nel settore residenziale cinese. Il mercato statunitense ha registrato profitti, con il credito che ha beneficiato degli ulteriori segnali di stabilizzazione delle quotazioni petrolifere e del rinvio delle preoccupazioni in merito al ritmo del processo di normalizzazione della Fed.

I fondi che investono in titoli convertibili hanno sottoperformato rispetto agli altri L/S Credit nel mese di aprile, trend che si ripete da inizio anno. Le loro coperture azionarie e dei tassi si sono rivelate costose. Il contesto variegato di negoziazione del gamma ha apportato uno scarso contributo. Anche i volumi di emissione sono rimasti sotto la pari.

Lo scenario per i CTA si è rivelato più difficile nella seconda parte del mese, soprattutto per i modelli a lungo termine. L’inversione registrata dai rendimenti, dalle valute e dal settore energetico ha costituito il principale fattore di penalizzazione delle performance. I modelli a breve termine hanno invece riallocato molto più rapidamente, chiudendo il mese con un risultato solo marginalmente negativo.

Mentre l’esposizione complessiva dei CTA è stata ridimensionata in risposta a trend più instabili in linea con il contesto attuale, le esposizioni nette sono rimaste pressoché invariate. In media, a fine mese, i CTA continuavano a presentare una posizione lunga sul dollaro (in particolare rispetto all’euro, ma si segnala una posizione leggermente lunga sullo yen), corta sulle materie prime, sia sull’energia, sia sui metalli preziosi, e lunga sulle azioni e le obbligazioni, soprattutto negli Stati Uniti e nell’Eurozona. Notiamo che a metà mese i CTA hanno iniziato a costituire importanti posizioni in futures sulle azioni asiatiche.

Il Lyxor Global Macro Index ha evidenziato un andamento piatto durante il mese. I fondi hanno dimostrato un’ottima tenuta a diverse inversioni trasversali verificatesi nella seconda parte del mese. Il mutamento degli spread dei Paesi periferici, il rally dei rendimenti USA e la debolezza del dollaro hanno eroso la performance, controbilanciata tuttavia dall’esposizione short dei gestori alle obbligazioni europee, nonché dalle posizioni dagli stessi detenute nei Mercati Emergenti e, in una certa misura, nelle materie prime. Nel complesso, i fondi Lyxor Global Macro hanno chiuso il mese di aprile con posizioni lunghe sul dollaro, principalmente rispetto all’euro e alla sterlina, un orientamento long sui metalli di base e preziosi, un’esposizione neutrale all’energia ed esposizioni obbligazionarie long sugli Stati Uniti e short sull’Europa. La maggior parte delle loro partecipazioni azionarie era concentrata su Europa e Giappone.

“La complessa rotazione delle attività in atto, porta inesorabilmente a rivedere le posizioni chiave assunte da inizio anno. Vi sono in gioco flussi importanti e dinamiche tecniche, ma ciò non implica la fine della reflazione” dichiara Jeanne Asseraf-Bitton, Global Head of Cross Asset Research presso Lyxor AM.

 

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